24 ottobre 1944, una data indelebile nella memora della città di Novara.
A distanza di poche ore l’una dall’altra, due efferate esecuzioni in violazione di ogni legge vigente all’epoca, furono eseguite nei confronti di sette antifascisti reclusi nel carcere cittadino sito nel Castello Visconteo-Sforzesco. Senza essere processati, Giovanni Bellandi, Ludovico Bertona, Aldo Fizzotti, Vittorio Aina, Mario Campagnoli, Emilio Lavizzari e Giuseppe Piccini, furono prelevati e trucidati dai componenti della c.d. “Squadraccia” che rispondeva agli ordini di Vincenzo Martino (Monacilioni (CB) 20/9/1915 – sconosciuta la data di morte), con il concorso del Questore Emilio Pasqualy (Venezia 13/3/1905 – fucilato da partigiani il 12/5/1945 vicino Bergamo).
I primi tre a pochi metri dalla sede delle carceri, nell’allora Piazza Crispi (l’odierna pizza Martiri), gli altri quattro in Piazza Cavour. Le due esecuzioni destarono molto scalpore in tutta la città, sia per la giovane età degli uccisi che per l’ordine emesso delle autorità fasciste che vietava l’avvicinarsi ai corpi dei caduti, lasciati sotto un’incessante pioggia fino all’indomani, quando fu concessa l’autorizzazione a ricomporre i cadaveri. L’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara”, custodisce la bandiera tricolore intrisa di sangue che avvolse i caduti di Piazza Cavour.
Oltre alle commemorazioni ufficiali che avvengono nella mattinata, alle 18:30 Sermais – Società Civile Responsabile ha organizzato una camminata della Memoria e della Resistenza, che partirà da Piazza Martiri e si concluderà in Piazza Cavour. L’iniziativa ha il sostegno del nostro Istituto.