Corso Cavallotti Novara
Gli appuntamenti di ottobre 2024 saranno dedicati al tema dell’esodo istriano-giuliano-dalmata per proporre diversi punti di riflessione su un argomento complesso, a volte spinoso, ma che merita di essere conosciuto e affrontato in tutti i suoi aspetti. Per farlo ci siamo affidati a scrittori di riconosciuta fama, storici, ma ci siamo anche soffermati sull’aspetto locale della vicenda, tanto nella presentazione della straordinaria biografia di Giuliano Koten quanto nella serata dedicata alla ricostruzione storica dell’accoglienza novarese agli esuli.
Questo il programma.
Giovedì 3 ottobre ore 18
Silvia Dai Prà – Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria (Laterza), in dialogo con Elena Mastretta.
L’Istria è un luogo meraviglioso per passarci le vacanze. Piccoli paesi tranquilli, case da affittare, spesso con una piscina appena costruita. E il mare vicino, sempre visibile anche dai colli. Ma Silvia a Santa Domenica di Albona non è andata per la spiaggia a due passi o per la rakija che tutti ti offrono. Ci è andata per scoprire la verità su un segreto che ha sempre gravato sulla sua famiglia: perché il bisnonno Romeo Martini, nato Martincich, è finito nella foiba di Vines? Perché la nonna, i suoi fratelli e sua madre se ne sono andati una mattina di novembre del 1943? Comincia così un’indagine durata due anni, tra archivi perlopiù andati distrutti, lettere strappate, vecchie fotografie, mail spedite a tutti gli angoli del mondo che raramente hanno avuto risposta. Il risultato è questo libro, coraggioso e al tempo stesso ironico e lieve, che, mentre prova a riportare alla luce le vicende e il destino di una famiglia, affronta il tema delle conseguenze, per generazioni, della violenza subita e delle sofferenze, delle amnesie e dei silenzi necessari per continuare a vivere.
Giovedì 10 ottobre ore 18
Enrico Miletto – Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia (Editrice Morcelliana), in dialogo con Elena Mastretta.
Un’ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947, e un’esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin. Maria Pasquinelli e Maria Bernetic, figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico, pur non incrociando mai direttamente le loro strade, furono, metaforicamente, l’una avversaria dell’altra e mossero i loro passi nel medesimo spazio geografico, lungo la linea del confine orientale italiano. I loro percorsi biografici rappresentano una lente di ingrandimento attraverso la quale approfondire alcuni tasselli del composito mosaico dell’area Alto adriatica, da Trieste a Pola, passando per la Dalmazia e l’Istria, territori lungo i quali si snodò una parte importante delle loro esistenze. Uno sguardo declinato al femminile che, inserendosi nelle maglie del lungo Novecento, riesce a tratteggiare sequenze di storia e di storie, frammenti di vita pubblica e privata, segnati, nelle loro diverse sfumature, da valori e identità opposte, aspirazioni e ideali, perseveranza ed estreme convinzioni personali. Elementi che, trascinandosi dietro il loro carico di tensione, appaiono rivelatori del clima che in quegli anni bui e tormentati permeava la frontiera orientale d’Italia.
Giovedì 17 ottobre ore 16
Da esule ad atleta paralimpico
Libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia su Giuliano Koten che visse tre volte, con l’autore Renato Ambiel e Mario Finotti.
Il libro, scritto da Renato Ambiel e con un’intervista di Carlo Casoli, è stato seguito da Mario Finotti per il progetto editoriale, le immagini, le ricerche e il coordinamento. Nella vita di Giuliano Koten sono state individuate tre fasi: la prima, si riferisce alla giovinezza: l’arrivo a Novara da esule, la vita prima alla Caserma Perrone e poi al Villaggio Dalmazia, l’inizio della vita lavorativa alla Falconi. La seconda fase inizia dopo un grave incidente sul lavoro che lo costringe su una carrozzina, a soli 24 anni. Dopo l’incidente inizia la sua seconda vita perché Giuliano dal fisico possente, sostenuto da un grande temperamento, primeggia in diverse discipline sportive. Per vent’anni gira il mondo per gareggiare ottenendo successi, a tutti i livelli. Fino a diventare un simbolo del mondo paralimpico. Conclusa l’attività agonistica, si fa apprezzare anche a livello dirigenziale come responsabile e capo delegazione alle olimpiadi. Ma la sua carica non si esaurisce certo nella pratica sportiva. Il suo grande altruismo e la generosità lo spingono, da sempre, ad aiutare gli altri. La terza vita di Giuliano Koten è proprio quella che corrisponde al suo impegno nel volontariato.
Giovedì 24 ottobre ore 18
Rossella Scherl – Pepi l’americano (Rubbettino).
Nel racconto di una vita, il senso di un “legittimo contendere” che va avanti da anni. È la storia di Pepi, istriano di Fianona. L’infanzia difficile tra disagi e umiliazioni; il desiderio di riscatto; la serena quotidianità stravolta dall’armistizio dell’8 settembre del ’43; gli eventi storici che, minando ogni certezza, determinano, per amore dei figli, la scelta di lasciare la terra d’origine