Pronto il programma di aprile e maggio per i Giovedì Letterari in collaborazione con il Centro Novarese di Studi Letterari e la biblioteca Civica Negroni, progetto avviato a settembre 2014 per far rivivere una parte della Biblioteca, chiamata Sezione Novarese, con l’aiuto di numerosi volontari. Il progetto della Sezione Novarese si articola in vari percorsi che animano in maniera attiva tutti i giovedì di ogni mese: il quarto giovedì è riservato agli incontri tra storia e letteratura. La programmazione a cura dell’Istituto Storico della Resistenza Piero Fornara prevede in occasione della festa della Liberazione l’incontro
LETTURE 25 APRILE – I testi che hanno segnato il nostro tempo letti dagli autori contemporanei
FRANCESCA RIGOTTI LEGGE THE LIBERALISM OF FEAR DI JUDITH SHKLAR, che si svolgerà giovedì 27 aprile 2017 alle 18.
Judith Shklar, docente e studiosa di teorie politica dell’università di Harvard, ebrea, nel 1989 pubblicò un saggio dal titolo The Liberalism of fear (Il liberalismo della paura), ispirato al pensiero di Montesquieu. Il titolo non è di immediata comprensione. Il genitivo sembra oggettivo e pare significare che il liberalismo «ha paura» di qualcosa, mentre ciò che si intende è il liberalismo come principio politico che libera dalla paura.
Il liberalismo della paura di Shklar contiene una teoria dei diritti in base alla quale il primo diritto è il diritto ad essere protetti dal primo vizio, che nella teoria di Shklar è la crudeltà, com’ella ben spiega in Vizi comuni (Il Mulino, 2007). Tutti i diritti, anzi, dovrebbero essere impegnati a proteggere l’uomo dalla crudeltà. La crudeltà è il più crudele dei mali. La crudeltà ispira la paura e la paura distrugge la libertà. Il senso profondo delle asserzioni di Shklar è che il sistema liberale deve prevenire dalla paura creata da atti di forza arbitrari, inaspettati e non necessari perpetrati dallo stato, per esempio atti di crudeltà, di sopruso e di tortura eseguiti da corpi istituzionali quali esercito, polizia e servizi segreti. In uno stato liberale non si dovrebbe aver paura della tortura perché la tortura non vi dovrebbe esistere, affermava Judith Shklar, mostrando ahimè non grande lungimiranza.
The Liberalism of Fear è stato pubblicato per la prima volta nel volume collettaneo Liberalism and the Moral Life curato da Nancy L. Rosenblum nel 1989. È stato successivamente inserito nella raccolta postuma Political Thought and Political Thinkers, curata da Stanley Hoffmann nel 1998 per i tipi della The University of Chicago Press
Judith Nisse Shklar (24 settembre 1928 – 17 settembre 1992) ha insegnato all’Università di Harvard in qualità di John Cowles Professor of Government.
Francesca Rigotti è nata a Milano. Dopo aver insegnato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Göttingen, è attualmente docente di Dottrine e Istituzioni Politiche alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Lugano. Ha pubblicato diverse monografie dedicate alla metaforologia filosofico-politica e all’etica. I suoi saggi sono apparsi su numerose riviste italiane e straniere. Svolge attività di consulenza editoriale e di recensione libraria, soprattutto per Il Sole24 Ore. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo «Una donna per amico». Dell’amicizia in generale e dell’amicizia delle donne, con Anna Longo (Orthotes 2016), Manifesto del cibo liscio. Per una nuova filosofia in cucina (Interlinea 2015), Venire al mondo, con Mariapia Veladiano, (Il margine 2015), Onestà (Raffaello Cortina, 2014), Nuova filosofia delle piccole cose (Interlinea 2013), Gola. La passione dell’ingordigia. I 7 vizi capitali (Il Mulino, 2008), Le piccole cose di Natale. Un’interpretazione laica (Interlinea, 2008), Il pensiero pendolare (Il Mulino , 2006), Il filo del pensiero. Tessere, scrivere, pensare (Il Mulino, 2002), Metafore della politica (Il Mulino 1989).