Riportiamo la presentazione di Augusto Ferrari sull’iniziativa, che vede la collaborazione dell’Istituto Fornara.
ALDO MORO. UN EDUCATORE, UN POLITICO, UN UOMO LIBERO
Abbiamo bisogno di creare luoghi e momenti di riflessione, di studio e di confronto. Luoghi e momenti, che non devono rispondere ad esigenze immediate né si propongano obiettivi politici specifici e particolari. Abbiamo bisogno di luoghi e momenti in cui sia possibile dedicare tempo ed energie per andare in profondità, accrescere il tasso della nostra conoscenza, dare spessore alle questioni essenziali della nostra vita democratica, che ancora oggi ci interpellano.
Per questo Agorà sociale, insieme ad altre istituzioni culturali, ha voluto dar vita ad un percorso di cultura politica, che abbia proprio queste caratteristiche. Al centro di questo percorso c’è la figura di Aldo Moro, una figura decisiva per comprendere il processo di costruzione e di sviluppo della democrazia italiana. A quarant’anni dal suo rapimento e dal suo assassinio, vogliamo liberare Moro dal “caso Moro” e restituirlo alla storia politica e civile del nostro paese.
Ripercorrendo l’itinerario culturale e politico di Aldo Moro, è possibile recuperare il senso profondo di uno specifico “metodo politico”: comprensione dei fenomeni sociali e sforzo di adeguare gli strumenti della politica per trovare risposte efficaci alle domande emergenti. Non con la coercizione, ma con il libero consenso delle forze in campo.
Ripercorrendo l’itinerario culturale e politico di Aldo Moro, è possibile recuperare il senso profondo di uno specifico “metodo politico”: comprensione dei fenomeni sociali e sforzo di adeguare gli strumenti della politica per trovare risposte efficaci alle domande emergenti. Non con la coercizione, ma con il libero consenso delle forze in campo.
Aldo Moro è figlio della tradizione del cattolicesimo democratico e ha vissuto fino in fondo la laicità della responsabilità politica, coniugandola con una profonda ispirazione religiosa. In un momento in cui, anche nel nostro paese, le diverse espressioni religiose esprimono una loro rilevanza pubblica, l’esperienza di Aldo Moro diventa emblematica di una sintesi virtuosa e feconda tra fede religiosa e responsabilità politica, senza che la fede si trasformi in un’arma da usare contro il diverso, ma sia una ispirazione capace di promuovere la nonviolenza e la fraternità.
GLI INCONTRI
LUNEDI’ 1° OTTOBRE – ORE 18.00
L’AZIONE POLITICA NELLO SVILUPPO DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA
L’azione politica di Aldo Moro si è sviluppata attorno ad alcuni punti fermi quali la scelta atlantica e la
risoluta concezione antifascista.
Relatore Paolo Pombeni professore emerito di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna.
VENERDI’ 26 OTTOBRE – ORE 17.00
LA FORMAZIONE INTELLETTUALE E POLITICA
Frutto di una ricerca ultradecennale tuttora inedita, il lavoro di Renato Moro scava nella biografia
intellettuale del giovane Moro, ricostruendo l’ambiente entro cui ebbe la sua prima formazione, in una
famiglia laica della piccola borghesia pugliese dei primi del Novecento.
Relatore Renato Moro professore ordinario di Storia contemporanea all’Università degli studi Roma Tre.
SABATO 10 NOVEMBRE – ORE 10.30
IL SUPERAMENTO DEL CENTRISMO
Alla base della sapiente costruzione della prospettiva politica si colloca la percezione della profondità del
processo di modernizzazione della società italiana. Relatore Michele Marchi ricercatore e docente di Storia internazionale presso la Scuola di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna.
SABATO 1° DICEMBRE – ORE 10.30
LA COLLOCAZIONE INTERNAZIONALE DELL’ITALIA
Nominato sottosegretario agli affari esteri del ministro Carlo Sforza nel quinto governo De Gasperi, Moro
visse da protagonista la delicata fase della reintegrazione dell’Italia nel sistema internazionale, da cui si
era auto-esclusa con la sciagurata politica estera del fascismo.
Relatore Guido Formigoni professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università Iulm di Milano
SABATO 15 DICEMBRE – ORE 10.30
UN BILANCIO. COSA RIMANE DELLA LEZIONE DI ALDO MORO?
Tavola rotonda con:
Francesco Traniello professore emerito presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino.
Nicola Antonetti professore di Storia delle dottrine politiche presso il corso di laurea di Scienze politiche
dell’Università di Parma e presidente dell’Istituto Luigi Sturzo di Roma.
Giovanni Ceci insegna Storia dell’Europa contemporanea presso l’Università degli studi Roma Tre.
LA MOSTRA “IMMAGINI DI UNA VITA. UNA MOSTRA PER ALDO MORO.”
IN COLLABORAZIONE CON IL CENTRO FLAMIGNI
FEBBRAIO – COMPLESSO BROLETTO, SALA DELL’ACCADEMIA
Dal 1959, anno in cui divenne segretario della Democrazia cristiana, al 1978 Moro fu il più importante
uomo politico italiano. Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, rappresentò il paese nel mondo; ma soprattutto fu colui che maggiormente contribuì a dare forma al conflitto politico, comprendendone le ragioni profonde e prevedendone le soluzioni.
Mite e duttile nelle modalità d’incontro, ma altresì coerente nei ragionamenti e tenace nelle convinzioni, Moro fu anche altro: un intellettuale, un giurista, un credente, un fine interprete delle tensioni e delle passioni del suo tempo, un uomo del dialogo e della ragione.
È forse impossibile illustrare tutto ciò in una mostra, ma l’insieme degli indizi qui raccolti può aiutare a comprendere il singolare intrecciarsi di un destino e di una vocazione personale con le comunità con cui venne in contatto: la sua regione, il mondo cattolico, gli studi, l’insegnamento, il suo partito, la politica, il Parlamento, il paese, l’Europa, il mondo, ma anche il rapporto con i giovani, le amicizie, gli affetti.
La mostra è organizzata in 19 “stanze” coincidenti con un periodo della vita di Aldo Moro.
Durante il mese di febbraio, nei locali in cui verrà allestita, vi sarà la presentazione del libro “Un atomo di verità. Aldo Moro e la fine della politica in Italia”, a cura di Marco Damilano.
PROMOTORE: Agora Sociale
PARTNER: Istituto Storico della Resistenza Novara, Centro Studi Flamigli, Istituto Don Sturzo, Casa Bossi.
IN COLLABORAZIONE CON: Comune di Novara e Università del Piemonte Orientale.
Per ulteriori informazioni: agorasociale.novara@gmail.com