Giorno della LIBERAZIONE: 25 APRILE, MILANO, si spara, ancora.
E’ sera. “Livio” vuole organizzare un colpo di mano per liberare i prigionieri politici dal carcere di San Vittore, vuol fare uscire i suoi compagni di prigionia, sùbito. I neri sparano e poi si dileguano. Nel parapiglia “Livio” non si trova più.
TROVATO, il mattino seguente all’obitorio… la salma: un foro in fronte.
Ultima vittima a sigillo dell’estremo sacrificio “LA VITA PER L’ITALIA”.
Livio era nato a Omegna il 28 maggio 1919. Sottotenente degli Alpini, dopo l’8 settembre ’43, riuscì a rientrare ad Omegna in famiglia, ma subito si rifugiò in montagna: sosta all’alpe Quaggione, da lì a CORTEVECCHIO sopra ORNAVASSO fino a dicembre, poi a CAMPELLO MONTI in Val Strona con Filippo Maria Beltrami. Proprio il Capitano, che insieme ai fratelli Antonio e Alfredo Di Dio aveva coltivato l’idea, chiese a “Livio” all’epoca studente universitario, di scrivere un giornale in piena libertà di espressione; ma Oddicini non trovò lo stampatore fino ad agosto
quando, con il sostegno di Rutto e del Comitato di OMEGNA dichiarata ‘zona neutra’, riuscì a dare il via al giornale. Dopo il precedente periodo passato a PIEVE VERGONTE, impiegato della Rumianca e attivo nella Valtoce, l’11 settembre 1944 giunse a Domodossola liberata: aveva “IL CRIVELLO” fresco di stampa, Mario Bonfantini ne fu colpito e incaricò “Livio” della redazione di “LIBERAZIONE giornale della Giunta Provvisoria di Governo e delle Formazioni Militari dei Patrioti dell’Ossola”. Il Crivello fu il primo giornale “alla macchia” distribuito in assoluto: scritto nell’agosto del 1944 da Licinio “Livio” Oddicini, andò in macchina mentre iniziavano i quaranta giorni di libertà dell’Ossola ; la notizia della liberazione fu così riportata in calce sull’ultima pagina e il giornale fu distribuito sia nel Cusio che nell’Ossola .
Fuoruscito a Murren in Svizzera al termine della Repubblica, riuscì a rientrare in Italia a Milano e si unì alle Matteotti. Catturato e incarcerato a San Vittore ne uscì, grazie ad uno scambio di prigionieri il 23.04.45. Felice della Liberazione, “… Il capo giovane e temerario degli sciatori dell’ALTA VAL FORMAZZA, cadde il 25 aprile… “ (Mario Bonfantini).
Noi lo ricordiamo citando i versi di Ugo Foscolo, così come i suoi genitori li hanno riportati sul monumento funebre nel cimitero di Omegna:
… E tu onore di pianti, Licinio, avrai
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane.
Scheda redatta dalle volontarie e dai volontari del Museo della Resistenza “Alfredo di Dio” di Ornavasso – Associazione Raggruppamento Divisioni Patrioti “Alfredo di Dio”.
Bibliografia di riferimento
- “Licinio Oddicini ‘Livio’ vita e scritti di un partigiano giornalista“ a cura di Paola Giacoletti, Associazione Casa della Resistenza, Verbania
- “ Ricordo di Livio”, di Mario Bonfantini in “Ossola insorta. A ricordo dei giorni della liberazione, 9 settembre – 23 ottobre 1944” n. unico a cura di Piero Malvestiti, Ferruccio Lanfranchi, Mario Bonfantini, con l’assistenza per il Comitato Promotore di Domodossola del segretario Dott. Pietro Chiovenda e del Prof. Gianfranco Contini, Società Editrice Stampa Sportiva, Milano 1945.
- “Licinio Oddicini (Livio), giornalista patriota” di Chiodi Alessandro (Mariani), in “Agorà, letteratura musica arti figurative architettura”, anno II n. 3 marzo 1946, Direttore artistico responsabile: Giacomo Contessa, Condirettore: Maria Giulia Cardini, T.E.C.A., Torino 1946.
- “In cielo c’è sempre una stella per me” diario di Giorgio Buridan (il redattore del giornale “Valtoce”), a cura di Maria Silvia Caffari e Margherita Zucchi, ed. Tararà, Vb 2014.