Nato a Genova il 17 agosto 1902, Giulio Pastore è stato un sindacalista, un politico, un deputato e ministro per la Dc. Proveniente da una famiglia operaia originaria della Valsesia, a seguito di un incidente occorso al padre nel 1914, Pastore è costretto, per vivere, a lavorare in fabbrica come attacca-fili accanto a sua madre, alle Manifatture Lane di Borgosesia. In Valsesia opera in quel tempo – come racconta lo stesso Pastore in un libro sulla federazione giovanile cattolica novarese scritto da lui nel 1930 in collaborazione con L. Gedda – «un’eletta schiera di sacerdoti, che cominciando dal venerato prevosto di Varallo, mons. Vincenzo Brunelli (…), ostacolarono da un lato il dilagare del socialismo e dall’altro obbligarono il liberalismo massonico a rinfoderare molte delle sue subdole armi». Dal 1911 esiste in Varallo un circolo della Gioventù cattolica, il «Calderini». E’ in questo ambiente che Pastore inizia la sua esperienza nel mondo dell’associazionismo giovanile cattolico, diventando presidente del circolo Giosuè Borsi di Borgosesia prima e della GC della Valsesia poi. Nel 1918, quando la CIL (Confederazione italiana dei lavoratori) appena fondata cerca di darsi una sua struttura organizzativa nazionale e di dar vita alle unioni del lavoro territoriali, Pastore lascia la fabbrica per diventare organizzatore sindacale; e, dopo aver compiuto un periodo di tirocinio a Monza alla scuola di Achille Grandi, assume la carica di segretario dell’Unione del Lavoro di Varallo. Nel 1946 fu eletto alla Costituente per la Dc nel collegio Torino-Novara-Vercelli.
Lo ricordiamo per essere stato fondatore e primo segretario nazionale della CISL, il sindacato di ispirazione cattolica, che ha guidato dal 1950 al 1958. Primo segretario nazionale delle ACLI, (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) delle quali fu tra i fondatori (1945). Nel 1958 entrò nel II Governo Fanfani come Ministro per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree depresse del Centro-Nord, avviando la stagione dell’intervento straordinario dello Stato nelle aree meridionali. Si è spento a Roma il 14 ottobre 1969.
Profondamente legato alla Valsesia, ricoprì, nel secondo dopoguerra, gli incarichi di sindaco di Varallo e di Presidente del Consiglio di Valle-Valsesia, esempio, quest’ultimo, di coordinamento delle attività degli enti locali nelle zone montane.
Le carte di Pastore, limitatamente al periodo 1943- 1969, si trovano presso la Fondazione G. Pastore, in Roma, raccolte in 146 cartelle, tutte inventariate (la sua più completa biografia online è quella riportata nel sito della stessa Fondazione).
L’immagine di Pastore è tratta da Wikipedia
Bibliografia
Caterina Simiand, a cura di, I deputati piemontesi all’assemblea Costituente, Consiglio regionale del Piemonte-Franco Angeli, 1999
Sitografia di riferimento (ultima consultazione 4 giugno 2020)
http://www.fondazionepastore.it/it/content/giulio-pastore-biografia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Pastore
https://storia.camera.it/deputato/giulio-pastore-19020817
http://www.senato.it/leg/03/BGT/Schede/Attsen/00009965.htm
http://www.treccani.it/enciclopedia/giulio-pastore/