Il Novecento di carta
Presentazione
“Il Novecento di carta” nasce prevalentemente come progetto di valorizzazione delle raccolte di materiale bibliografico ed archivistico, campo nel quale da anni il nostro Istituto ha avviato iniziative ed ha collaborato con gli Enti preposti, primi fra tutti la Regione Piemonte e la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Tali iniziative inoltre, hanno sempre ricevuto un grande sostegno da parte di partner privati, prime fra tutte le fondazioni bancarie (in particolare CRT, Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità del Novarese onlus, Fondazione Banca Popolare di Novara).
Abbiamo voluto promuovere, in un unico ed organico progetto, il rapporto e l’integrazione fra biblioteche e archivi. È su questo rapporto infatti che si elaborano strategie per una moderna società dell’apprendimento e si cerca di fornire risposte adeguate allo sviluppo delle conoscenze attuali. Il progetto prevede due linee di intervento: da un lato il riordino, descrizione e catalogazione del materiale bibliografico ed archivistico, dall’altro la digitalizzazione del materiale esposto a rischio di deterioramento. Questo permetterà il recupero delle informazioni in un’ottica di condivisione delle banche dati on-line.
Archivio
Informatizzare gli archivi storici
Per quanto attiene l’Archivio il progetto mira prevalentemente a valorizzare la documentazione degli Archivi Storici dell’Istituto e renderla consultabile e fruibile da parte di un vasto pubblico. L’avvio dell’informatizzazione a partire dai fondi individuati consentirà di valorizzare e rendere accessibili durante ogni fase del progetto indici ed inventari su supporto informatico sia in sede che on-line. Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, infatti, consentono di superare l’isolamento archivistico e la difficoltà di recupero dell’informazione attraverso la realizzazione di archivi elettronici multimediali accessibili anche a distanza. Con l’informatizzazione degli Archivi si intende fornire anche attraverso Internet un servizio di ricerca nei fondi dell’Istituto che possa andare oltre i bisogni della cerchia di studiosi o appassionati locali e raggiungere e soddisfare l’utenza potenziale di Internet allargando la fruizione delle fonti per la conoscenza del passato più o meno remoto. L’obiettivo a lungo termine è, infatti, quello di gestire e rendere disponibili documenti di qualsiasi tipo e forma: testi, immagini, sequenze video, ecc., definendo in maniera flessibile la struttura organizzativa di archiviazione, e di predisporre un’ampia tipologia di schede documentali (schede, indici, inventari sommari ed analitici), tipi di stampe e forme di presentazione di collegamenti ipertestuali. Con la possibilità di riversare i dati in una banca dati unica verranno pienamente raggiunti gli obiettivi: facilitare la consultazione on-line e rendere la ricerca integrata favorirà l’accesso ai dati e la possibilità di confrontare diverse banche date di beni culturali. Obiettivo a lungo termine, oltre al completamento dell’informatizzazione degli Archivi storici, sarà la progettazione di interventi di digitalizzazione sia di materiale cartaceo (documenti, immagini) sia audiovisivo: verrà avviata una ricognizione del materiale a maggior rischio di deterioramento e individuate le priorità di intervento, in linea con gli indirizzi regionali e nazionali.
Il piano di intervento prevede diverse fasi:
- Schedatura per unità archivistica con il software Guarini Archivi, che consente di descrivere ogni unità archivistica e contemporaneamente informatizzare e riordinare i fondi.
· Informatizzazione dei fondi personali, fondi d’impresa e di Enti/Associazioni per cui è stata individuata la priorità. In particolare rivestono carattere di precedenza il Fondo Alberto Jacometti, quello della fabbrica Cascami Seta di Meina e quello della Camera del Lavoro di Novara.
· Riordino secondo il metodo storico-sistematico.
· Fruizione degli Archivi in sede e on-line. L’informatizzazione in corso per l’Archivio della Camera del Lavoro di Novara con Guarini Archivi sarà la prima tappa del progetto che prevede nel tempo la messa a disposizione su supporto informatico e on-line di tutti i fondi archivistici dell’Istituto.
· Condivisione e integrazione delle banche dati. Il previsto riversamento dei dati da Guarini Archivi nella banca-dati regionale faciliterà la consultazione e la ricerca all’interno di banche date condivise.
· Digitalizzazione e messa on-line della documentazione, una volta individuate le priorità di intervento.
Biblioteca
Conservazione e valorizzazione delle collezioni e delle raccolte di interesse locale: la sezione degli opuscoli dell’Istituto storico
Il recupero del patrimonio retrospettivo costituisce un’esigenza fondamentale nello sviluppo del Sistema Bibliotecario Nazionale. Nel rispetto delle linee guida dell’ICCU sull’attività di retroconversione delle collezioni per le biblioteche aderenti ad SBN, è stata avviata un’attenta riflessione sulla tipologia delle raccolte documentarie conservate presso l’Istituto che ha evidenziato come priorità assoluta l’attività di inventariazione e catalogazione informatizzata della sezione degli opuscoli. La scelta di catalogare tale materiale risponde infatti ai criteri metodologici di estensione e copertura di raccolte di particolare rarità e di rilevante interesse storico e documentario rispetto alla produzione libraria nazionale e alla possibilità di fruizione da parte dell’utenza. Il presente progetto è stato dunque pensato e realizzato in base alle reali esigenze della biblioteca dell’Istituto e alla specificità delle sue raccolte, ma anche in un’ottica di catalogazione partecipata, dal momento che una verifica sufficientemente estesa (anche se non esaustiva) su quanto disponibile in rete rispetto a tali raccolte, ha evidenziato la necessità di un’implementazione della base dati SBN di questo materiale documentario. Il lavoro porterà pertanto ad un completamento dei dati già disponibili e fruibili in rete. Una volta riordinato e catalogato il fondo, potrà essere intensificata la fase di conservazione e valorizzazione delle raccolte attraverso le procedure di riproduzione digitale del materiale (almeno quello più a rischio di deperimento).
Riordino del fondo
Gli opuscoli, raccolti dall’Istituto a partire dagli anni Sessanta, sono stati imbustati e divisi per sezioni secondo una suddivisione per argomenti molto generica. La fase di riordino prevede pertanto il controllo della loro natura (monografie, seriali, estratti etc.) e una suddivisione più scientifica del loro contenuto concettuale, in modo dare maggiore uniformità contenutistica alle sezioni rispetto a quella attuale.
Catalogazione
Catalogazione in SBN secondo gli standard internazionali ISBD (M) e scelta dell’intestazione secondo le Regole Italiane di Catalogazione per Autore (RICA) .
Vista la complessità del contenuto concettuale della sezione degli opuscoli, si è pensato di sperimentare l’applicazione del linguaggio di indicizzazione proposto dal Gruppo di Ricerca di Indicizzazione per Soggetto (GRIS) dell’Associazione Italiana Biblioteche accanto alla tradizionale indicizzazione con il Soggettario per i cataloghi delle biblioteche italiane curato dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze. La scelta di applicare questo metodo alla sezione degli opuscoli non è casuale, ma risponde al bisogno fondamentale del recupero dell’informazione nel modo più esaustivo possibile proprio per la complessità semantica di cui si è accennato. Le principali innovazioni del linguaggio di indicizzazione GRIS rispetto a quelle tradizionali, si possono infatti riassumere nel seguente schema:
– rinnovamento degli strumenti tradizionali dell’indicizzazione, alla luce della moderna teoria dell’analisi per soggetto
– definizione di un metodo di indicizzazione caratterizzato dal requisito della più ampia applicabilità, tanto presso strutture documentarie di tipo diverso quanto in termini di livelli diversi di applicazione
Digitalizzazione di materiale di archivio e biblioteca
L’attività di riproduzione digitale realizza prevalentemente finalità di sicurezza (migliorare la conservazione degli originali, evitare il danneggiamento dall’uso, evitare rischi di perdita o danneggiamento durante operazioni di restauro) e finalità di promozione (facilitare la diffusione delle fonti storiche e favorirne quindi la valorizzazione). Si avvierà la digitalizzazione dei microfilm di proprietà dell’Istituto che consentirà di garantire la tutela degli originali e rendere maggiormente fruibile la documentazione. Un simile tipo di intervento è già stato avviato per le fonti orali dell’Istituto (Archivio sonoro) ed ha comportato la trasposizione dei nastri sonori su Cd-rom mantenendo la possibilità di conservazione della memoria ben oltre la durata del supporto magnetico. L’uso di metadati in fase di digitalizzazione renderà possibile lo scambio di dati fra software diversi, nell’ottica di una consultazione integrata di data-base di beni culturali. Le immagini prodotte saranno collegate infatti a file guida contenenti metadati di tipo descrittivo, strutturale, gestionale e amministrativo.
Gli archivi ‘Carlo Torelli’ e ‘Cisl’. Un progetto di tutela e valorizzazione.
Se attraverso “Spazio archivi” è stato possibile dotarsi, seppur in parte, di locali adeguati alla conservazione e promozione dei fondi conservati, gli altri progetti hanno consentito sia la valorizzazione di importanti giacimenti documentari posseduti (cartacei e fotografici), sia nuove e altrettanto significative acquisizioni.
ANALISI DEL BISOGNO
“Carte popolari, carte sindacali: gli archivi Torelli e CISL. Un progetto di tutela e valorizzazione” si configura dunque come un progetto in linea di continuità con gli interventi finanziati dalla Regione Piemonte nei precedenti anni nel settore archivistico.
Infatti, esso mira prevalentemente alla salvaguardia e alla promozione di alcuni archivi storici, recentemente acquisiti, relativi alla storia politica e sindacale del Novecento, campo nel quale da anni il nostro Istituto ha avviato iniziative e ha collaborato con gli Enti preposti, primi fra tutti la Regione Piemonte e la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Tali progetti, inoltre, hanno sempre ricevuto un grande sostegno da parte di partner privati, prime fra tutte le fondazioni bancarie (in particolare Fondazione CRT, Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità del Novarese Onlus, Fondazione BPN per il territorio).
Obiettivi
Il progetto mira a tutelare, conservare, riordinare e valorizzare la documentazione che costituisce due importanti Archivi Storici del Novecento e renderla consultabile e fruibile da parte di un vasto pubblico. I fondi interessati sono le carte personali del senatore Carlo Torelli di Arona e l’Archivio storico della CISL di Novara, di cui si allega una breve nota descrittiva.
Oltre al ricondizionamento del materiale, il riordino prevede la descrizione di ogni unità archivistica su supporto informatico e l’inserimento delle schede nel software Guarini Archivi da parte di personale professionalmente qualificato e formato. L’avvio dell’informatizzazione consentirà di valorizzare e rendere accessibili indici ed inventari sia in sede che on-line, facilitando la consultazione, l’accesso ai dati e la possibilità di confrontare diverse banche dati di beni culturali.
Piano di intervento
· Schedatura per unità archivistica e contemporanea informatizzazione con Guarini Archivi, sulla base dell’esperienza acquisita nei progetti “Memoria del Lavoro” (per il riordino dell’Archivio storico della Camera del Lavoro di Novara) e “Il Novecento di carta”.
· Riordino secondo il metodo storico-sistematico e produzione di strumenti per la consultazione (indici e inventari) sia cartacei che digitali.
· Fruizione degli Archivi in sede e on-line, con la messa a disposizione su supporto informatico e sulla rete Internet dei fondi riordinati.
· Condivisione e integrazione delle banche dati. Il previsto riversamento dei dati da Guarini Archivi nella banca-dati regionale faciliterà la consultazione e la ricerca all’interno di banche date condivise.
Il Direttore Scientifico dell’Istituto, in qualità di Responsabile del progetto, mantiene le relazioni col Comitato Tecnico Scientifico dell’Istituto, che avrà il compito prevalente di controllo e verifica dei risultati.
La realizzazione del progetto, il coordinamento delle risorse e il controllo sullo stato di avanzamento dei lavori sono affidati ad un Coordinatore, che progetta gli interventi, individua le priorità, controlla l’esecuzione, verifica i tempi e lo stato di avanzamento dei lavori, in modo da garantire il corretto svolgimento del progetto.
Per le fasi di schedatura, descrizione, informatizzazione e riordino opererà un archivista qualificato ed eventuali altri collaboratori, a seconda delle necessità, che faranno riferimento al coordinatore responsabile per tutto ciò che riguarda l’esecuzione dell’intervento ed eventuali problematiche che potrebbero sorgere nel corso del lavoro.
Si prevede anche la possibilità di inserire stagisti per attività ausiliarie alla realizzazione del progetto o programmi formativi connessi ad alcune fasi di esso.
Grazie alle ricerche preparatorie ai lavori del Convegno e alla disponibilità della famiglia, il ricco archivio personale è stato ricostruito e sommariamente riordinato. Ora, la famiglia stessa ha deciso di versarlo all’Istituto per essere messo a disposizione degli studiosi.
Si compone di circa 500 fascicoli (documenti e fotografie) per una decina di metri lineari di scaffalatura metallica e copre un arco cronologico che va dagli anni dieci agli anni novanta del secolo scorso.
I documenti ripercorrono la vita politica e amministrativa di Carlo Torelli.
“Nato ad Arona nel 1904, si iscrisse giovanissimo al Partito popolare di don Sturzo nel 1921. Ufficiale degli alpini, avvocato, aderì da subito al movimento antifascista Italia Libera. Nell’agosto 1943 fu nominato Commissario prefettizio di Arona.
Tra i promotori del Comitato di liberazione nazionale di Arona, il primo della provincia e membro del CLN provinciale novarese, l’8 marzo 1944 dovette rifugiarsi in Svizzera per sfuggire alla cattura da parte dei nazifascisti. Rientrato a Milano il 31 agosto 1944, visse in clandestinità con il nome di Cesare. Iscritto alla Democrazia Cristiana, fu sindaco di Arona dal 1956 al 1964. Eletto senatore della Repubblica per tre legislature consecutive, nel 1963, 1968 e 1972, rivestì anche la carica di Segretario dell’ufficio di Presidenza del Senato. Promotore del primo progetto di legge sulla tossicodipendenza ispirato a principi di prevenzione e cura, condusse inoltre una battaglia di trasparenza all’interno della Commissione Antimafia. Si spense ad Arona il 4 marzo 1994”.