Dino Sanlorenzo, torinese classe 1930, dirigente del Partito Comunista, è stato tra i fondatori della Regione Piemonte nel 1970. Presidente del Consiglio Regionale dal 1975 al 1980, vicepresidente fino al 1983 e successivamente parlamentare della IX legislatura (1983-1987). Prima dell’impegno nella massima Istituzione regionale, è stato per un decennio (1960) Segretario della federazione Comunista di Novara, con il compito di portare fuori dall’isolamento il partito dopo la rottura dell’alleanza di sinistra coi Socialisti.

Dino Sanlorenzo è indubbiamente legato alla storia del Piemonte degli anni ’70 e ‘80 e all’impegno delle Istituzioni politiche e sociali regionali nel contrasto dell’eversione armata nera e di estrema sinistra. Eversione che, in particolare nella città di Torino e il suo hinterland, aveva caratteristiche del tutto proprie rispetto alle altre parti d’Italia; secondo le menti dei terroristi il terreno perfetto per la lotta armata per via della numerosa presenza operaia, preludio alla rivoluzione che li avrebbe portati alla presa del potere. Per questo motivo in Piemonte, più che altrove, oltre alle due sigle più significative della galassia rivoluzionaria, le Brigate Rosse e Prima linea, operarono oltre settanta gruppi armati, che rivendicarono in un decennio oltre trecento attentati che causarono 26 morti e 48 feriti.
“Se uno era compagno non poteva diventare un assassino e se uno era assassino non poteva essere qualificato compagno”. Queste parole spiegano in maniera netta la posizione di Dino Sanlorenzo nei confronti di quelli che venivano definiti i “compagni che sbagliano”.  Strenuo oppositore della lotta armata, Sanlorenzo non ebbe alcun timore nello schierarsi a difesa dello Stato e delle Istituzioni democratiche, anche a rischio della propria vita. Nel 1979 finì nel mirino delle organizzazioni sovversive, al pari di tanti politici di ogni orientamento. I terroristi di Prima Linea (ad oggi non si conoscono i nomi) organizzarono un attentato nei suoi confronti, che fortunatamente fallì. L’idea di distribuire alle famiglie torinesi 60 mila questionari affinché indicassero, in maniera anonima, conoscenti vicini al mondo dell’eversione armata, fu la sua condanna a morte. Erano state le parole del leader della CGIL Luciano Lama, dopo l’assassinio da parte delle Brigate Rosse dell’operaio-sindacalista genovese Guido Rossa: “Dobbiamo fare come lui. Tanti Rossa!”, a far nascere l’idea a Sanlorenzo di escogitare qualcosa che “emulasse Rossa senza fare la sua fine”.


Sanlorenzo era fermamente convinto che la sconfitta del terrorismo non passava esclusivamente attraverso l’opera della magistratura e delle forze dell’ordine, ma anche dalla mobilitazione delle coscienze. Per questo la Regione, secondo il suo pensiero, doveva “essere d’orientamento per la cittadinanza contro la violenza politica”. Appena insediato alla presidenza del Consiglio regionale promosse la creazione di organismi consultivi che facilitassero la partecipazione dei cittadini piemontesi alla vita politica e sociale e stimolare loro una riflessione sul particolare momento che si stava vivendo. Il Comitato Resistenza e Costituzione, istituito nel 1976 con la legge regionale n. 7 del 22 gennaio, nacque con il compito di costruire un baluardo di cittadini e Istituzioni alla violenza terroristica di qualsiasi provenienza, e al loro tentativo di stravolgimento antidemocratico della società. Il Comitato Resistenza e Costituzione poneva, e pone tuttora, le sue basi sui valori espressi dalla lotta di Liberazione e presenti nel dettato Costituzionale, il terreno ideale per incoraggiare i cittadini ad una partecipazione democratica alla vita politica e sociale del paese. Nel corso di questi 45 anni il Comitato, attraverso il coinvolgimento del mondo della scuola e delle organizzazioni politiche, culturali e sociali che ne fanno parte (attualmente composto da 77 soggetti tra partiti, associazioni, sindacati, archivi, Istituti della Resistenza e Università), non ha mai mancato di svolgere quanto previsto nel 1976.

Grazie al ruolo di protagonista della storia piemontese del secolo scorso, Sanlorenzo ha lasciato importanti testimonianze su quella particolare stagione del nostro paese, come “Gli anni spietati” (Edizioni associate, 1989), sul decennio 1972-1982, e “Noi cominciammo così” (The C’ Comunicazione, 1999) sull’impegno contro il terrorismo di centoventi esponenti della vita politica di Torino.
Dino Sanlorenzo si è spento a Torino nel dicembre del 2020.

Il convegno che si terrà il 23 novembre presso il Castello di Novara a partire dalle 15.00, dal titolo “Dino Sanlorenzo e la nascita del Comitato Resistenza e Costituzione”, è frutto della collaborazione tra l’Associazione La Porta di Vetro di Torino e l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel Verbano-Cusio-Ossola “Piero Fornara” e fa parte di due momenti di approfondimento prettamente storico. Il primo, dal titolo “45° del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte nel ricordo della figura di Dino Sanlorenzo”, si è tenuto a Torino il giorno 8 di novembre.

Interverranno il Sindaco di Novara Alessandro Canelli, i presidenti dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Associazione La Porta di Vetro, Paolo Cattaneo e Michele Ruggiero; Gianpiero Avondo, Valerio Cattaneo, Ferruccio Danini ed Elena Mastretta. Coordinerà gli interventi Gianfranco Quaglia.

L’iniziativa ha il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale e gode del patrocinio del Comune e della Provincia di Novara.

Programma

Apertura del Convegno – Alessandro Canelli (Sindaco della città di Novara)

Saluti – Paolo Cattaneo (Presidente Istituto Storico Resistenza)

L’impegno antifascista nelle istituzioni – Michele Ruggiero (Presidente de La Porta di Vetro)

Presidente nella temperie del terrorismo – Gianpiero Avondo (già Consigliere regionale 1985-1990)

Memoria di un’altra generazione – Valerio Cattaneo (già Presidente del Consiglio regionale 2010-2014)

Dirigente di partito a Novara in una difficile stagione – Ferruccio Danini (già Parlamentare)

L’Istituto “Fornara” nell’attività del Comitato Resistenza e Costituzione – Elena Mastretta (Direttrice Istituto)

Coordina – Gianfranco Quaglia (Giornalista)

 

Ingresso libero con esibizione green pass

segreteria@isrn.it | 0321/392743 | isrn.it/dinosanlorenzo