Facciamo un passo indietro…giusto 159 anni fa veniva proclamato il Regno d’Italia. Per arrivare all’unità territoriale, però, ci sarebbe voluto ancora del tempo: il Veneto e la provincia di Mantova saranno annessi nel 1866, nel 1870 toccherà al Lazio, nel 1918 al Trentino Alto Adige e alla Venezia Giulia.
Altra data del calendario civile che si lega a questa è il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, con cui si ricorda la vittoria italiana nella Grande Guerra, evento bellico che viene considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale.
Abbiamo poi la la Festa del Tricolore, chiamata anche Giornata nazionale della bandiera o Giornata Tricolore, esclusivamente italiana, creata per ricordare la nascita della nostra bandiera. La data scelta è quella del 7 gennaio e le celebrazioni avvengono a Reggio Emilia, la prima città in cui si adottò il Tricolore bianco, rosso verde da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana. In epoca napoleonica, il Tricolore venne poi adottato in successione dalla Repubblica Italiana (quella napoleonica!) e dal Regno d’Italia, divenendo poi, alla caduta di Napoleone, uno dei simboli della lotta risorgimentale.
Nel 1860 il Tricolore italiano venne scelto come bandiera nazionale dal Regno delle Due Sicilie mentre nel 1861, come abbiamo detto sopra, la bandiera verde, bianca e rossa diventò il vessillo nazionale dell’Italia unita, sebbene non ufficialmente riconosciuta da una legge specifica.
Il riconoscimento si ebbe infine il 12 giugno del 1946: il Presidente del Consiglio fece un decreto legislativo per adottare ufficialmente il Tricolore come bandiera nazionale della neonata (e nuova) Repubblica Italiana. La decisione fu ratificata il 24 marzo 1947 dall’Assemblea Costituente, che dedicò uno dei 12 principi fondamentali a questo tema:
Articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”
Per continuare a riflettere su questo tema consigliamo, per studenti del primo ciclo (e per i loro insegnanti), due testi
Chiara Giunta, Rumoroso Risorgimento, Salani Editore
Mario Sala Gallini, W le feste, Mondadori
Il primo testo fa parte della collana “brutte storie”: ha illustrazioni e racconta il Risorgimento in modo vivace, ponendo quesiti ai lettori. Il secondo, della collana “I sassolini a colori” è adatto alla scuola primaria. I testi sono in versi e molto spazio è lasciato alle illustrazioni di Desideria Guicciardini.
Per gli studenti più grandi e per tutti i docenti ecco alcuni articoli di Novecento.org:
Stefano Pivato, Le origini del calendario civile, Novecento.org, n.. 13, febbraio 2020. (http://www.novecento.org/uso-pubblico-della-storia/le-origini-del-calendario-civile-6120/)
Gabriele Cingolani, Una libreria della Repubblica. Settanta libri per settanta anni di Italia repubblicana, Novecento.org, n. 8, agosto 2017. DOI: 10.12977/nov199 ( http://www.novecento.org/dossier/italia-didattica/una-libreria-della-repubblica-settanta-libri-per-settanta-anni-di-italia-repubblicana/)
Antonio Brusa and Cesare Grazioli, Storia della Repubblica Italiana in sette mappe. Uno strumento per la programmazione didattica, Novecento.org, n. 7, febbraio 2017. DOI: 10.12977/nov144 ( http://www.novecento.org/dossier/italia-didattica/storia-della-repubblica-italiana-in-sette-mappe-uno-strumento-per-la-programmazione-didattica/)
Elena Mastretta