Si concluderanno la prossima settimana i viaggi della memoria legati al Concorso regionale di Storia Contemporanea organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’ufficio scolastico regionale. Riportiamo il pezzo di Marco Travaglini sul viaggio in Germania.
Cinquanta studentesse e studenti piemontesi, accompagnati da dieci docenti e da un esperto degli Istituti storici della Resistenza del Piemonte parteciperanno dal 30 maggio al 2 giugno al viaggio studio a Monaco di Baviera, Ulm e al lager di Dachau. Il viaggio fa parte delle visite sui luoghi della memoria riservate agli studenti vincitori della 38° edizione del progetto di Storia contemporanea, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.
Monaco, la capitale bavarese dove nacque il nazismo
Monaco, la capitale della Baviera, ospita edifici antichi e numerosi musei. In Marienplatz, la piazza centrale dell’Altstadt (città vecchia), si trovano monumenti come il Neues Rathaus, il municipio in stile neogotico con il Glockenspiel, un carillon le cui statuine rappresentano eventi avvenuti nel XVI secolo. Il Centro di documentazione sul Nazismo di Monaco, inaugurato il 30 aprile 2015 in occasione del 70°anniversario della liberazione della città, si trova al posto della Braunes Haus, già Palais Barlow, una villa ottocentesca comprata dai nazisti nel 1930 per ospitare la nuova sede del partito, nato proprio a Monaco nel 1919 come Partito tedesco dei lavoratori e dal 1920 rinominato Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (Nsdap). La Braunes Haus (la casa “bruna”, dal colore delle divise) venne distrutta dai bombardamenti americani. La Königsplatz, nelle vicinanze del quartiere dei musei, venne usata molte volte per le sfilate del partito hitleriano. Fino al 1945 questo luogo rappresentava il “centro” del partito nazionalsocialista, formatosi in una Monaco tanto amata dal Führer da essere insignita nel 1935 del titolo di “capitale del movimento”. Nel 1938 si svolse a Monaco la Conferenza fra i capi di governo di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, nella quale vennero discusse le rivendicazioni della Germania sul territorio cecoslovacco abitato dai Sudeti, popolazione di etnia tedesca. Al termine dei lavori venne siglato l’accordo di Monaco, che portò all’annessione di alcune zone della Cecoslovacchia da parte dello stato tedesco e alla promessa di Hitler di non rivendicare altri territori. L’anno seguente scoppiò la Seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia.
Dachau e l’inizio del “terrore senza pietà”
Il campo di concentramento di Dachau fu il primo tassello del sistema concentrazionario nazista, aperto il 22 marzo 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler, il cui nome è indissolubilmente legato alla “soluzione finale della questione ebraica”. La decisione fu presa appena un mese dopo l’ascesa al potere di Hitler (30 gennaio 1933). Il campo era situato nei pressi della cittadina di Dachau, già residenza estiva di corte, a circa 16 chilometri a nord-ovest di Monaco di Baviera, nel sud della Germania. Visitare il campo e il memoriale equivale a gettare uno sguardo su una delle pagine più drammatiche della storia del Novecento. Dachau servì da modello a tutti i lager nazisti eretti successivamente; fu il luogo dal quale le SS esportarono negli altri lager “lo spirito di Dachau”, il “terrore senza pietà”. Nel campo transitarono circa 200mila persone e, secondo i dati del Museo di Dachau, 41.500 vi persero la vita. I deportati in arrivo al lager percorrevano una larga strada curata, la Lagerstrasse, al termine della quale era situato il cosiddetto Jourhaus, la “porta dell’inferno”, l’edificio del comando di campo dove campeggiava la scritta “Arbeit macht frei”, “Il lavoro rende liberi”, slogan di straordinario cinismo che, diffuso in molti altri lager, divenne il terribile simbolo della menzogna nazista laddove il lavoro non liberò mai nessuno, diventando, invece, uno strumento di morte.
Ulm, la città della “Rosa Bianca”
Ulm, è la città del Baden-Württemberg che ha dato i natali ad Albert Enstein e ospita la seconda cattedrale gotica in Germania (dopo quella di Colonia), con il campanile più alto del mondo (161,6 metri e 768 gradini). A Ulm, nel novembre del 1933, il regime nazista istituì nel forte Oberer Kuhberg uno dei primi campi di concentramento dove furono detenuti e maltrattati gli oppositori politici e i sacerdoti scomodi al regime. Nel luglio del 1935 i prigionieri vennero trasferiti nel lager di Dachau. Oggi nell’ex campo di concentramento, che fa parte dell’imponente opera di fortificazione della città, avvenuta a metà del 1800, si trova un importante centro di documentazione sul sistema concentrazionario del Terzo Reich. Nella Münsterplatz di Ulm è stato dedicato un memoriale ad Hans e Sophie Scholl, fratello e sorella attivisti antinazisti del gruppo non-violento della Rosa bianca. La “Rosa bianca” (in tedesco, Die Weiße Rose) è stato un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al regime della Germania nazista, attivo dal giugno del 1942 al febbraio del ‘43, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.