Nino Chiovini
Nino Chiovini nasce a Verbania nel 1923. Fin dal 1942 prende contatti con giovani antifascisti dell'alto milanese legati al Partito d'Azione. Dopo l'8 settembre 1943 contribuisce alla costituzione del primo nucleo partigiano di quella che diventerà la "Giovane Italia". Nell'aprile 1944 il partigiano "Peppo" passa alla "Cesare Battisti" dove comanda la "Volante Cucciolo" fino al suo annientamento a Trarego il 25 febbraio 1945; diventa poi comandante della "Volante Martiri di Trarego" fino alla Liberazione.
Nel dopoguerra è perito chimico presso la Montefibre di Verbania tra il 1946 e il 1978; è Assessore al Comune di Verbania tra il 1951 e il 1959 e milita nel PCI dal 1946 al 1971. Le sue prime ricerche storiche riguardano la Resistenza locale di cui Chiovini ricostruisce le vicende in numerosi saggi e articoli e soprattutto nel libro "I giorni della semina" dedicato al rastrellamento del giugno 1944.
Negli anni '80 inizia la sua ricerca storico etnografica dedicata alla civiltà rurale montana sui monti dell'entroterra verbanese. Nel 1987 pubblica "Cronache di terra lepontìna", il primo volume di una trilogia dedicata alla civiltà rurale montana della Val Grande e della Valle Intrasca; nel 1988 esce "A piedi nudi". Negli ultimi anni della sua vita lavora a "Le ceneri della fatica" che esce postumo del 1992 come l'altro libro "Mal di Valgrande" (1991), raccolta di saggi pubblicati su riviste locali e riguardanti la valle che, proprio nel 1991, diventerà Parco Nazionale di cui Chiovini è stato grande sostenitore. Nino Chiovini muore a Verbania nel maggio 1991.
|