L'eccidio di Premosello del 29 agosto 1944
29 agosto 1944. Lasciati i due automezzi, che poi furono parcheggiati davanti alla posta, iniziò l'azione distruttiva dei tedeschi, sviluppandosi prevalentemente contro persone, cose ed edifici del centro paese e nella parte di abitato sulla destra del Riale, il corso d'acqua che attraversa Premosello, mentre minore fu l'entità della rappresaglia fra le case della sponda opposta.
I componenti del sonderkommando si spinsero sino alla Crusèta e arrivarono a Copia, raggiungendo le ultime case dove prelevarono tutti i componenti della famiglia Zanoli ed altra gente del cantone che si trovava lì: "I tedeschi sono entrati solo nella nostra casa a Copia, dove si erano rifugiati anche il Leone Silvetti dell'osteria, uno del frantoio, il Cènt che lavorava da noi come carrettiere ".
Le persone catturate a Copia furono portate in piazza passando per la strada a monte, via Cavour (oggi via Cuzzi) e di qui scendendo per via Vittorio Emanuele (oggi via Caduti per la libertà) e intanto altri risalirono sino alla fontana d'Natàl, dove venne catturato Tarquinio Dinetti e che giunse poi in piazza fra gli ultimi "aveva una ciabatta in mano e una al piede, grondando sangue come Cristo in croce, correndo con alle spalle uno col mitra che lo spingeva".
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Un gruppo di una ventina di uomini, tra cui i più giovani, era addossato contro il muro di casa Fontana-Rossi, come per una fucilazione, mentre i più anziani, le donne ed i bambini furono posti lungo la strada statale, fra l'osteria del "Vapore" - dalle cui porte entravano e uscivano i tedeschi dediti al saccheggio e al cui balcone era stato appeso un cappio, quasi per preannunciare una esecuzione capitale - e l'albergo "Proman" davanti a cui giaceva riverso il corpo della povera Emma Nini Primatesta: "In piazza, saranno state le 10.30/11.00, mi hanno messa vicino al Proman e mi sono seduta su di un tavolino di sasso con il bambino in braccio, piena di sangue. Davanti a me, al suolo c'era la signora Emma che pareva dormisse, tanto che ho detto "stia ferma signora, che presto tutto sarà finito". C'era gente ammassata sul lato del Proman e davanti al Vapore, sbirciando un po' di più si sono visti gli uomini allineati contro il muro della casa Fontana-Rossi, sotto la minaccia di alcune mitragliatrici poste vicino alla fontana. Si capiva che li volevano fucilare. Ma io non riuscivo più nemmeno ad aver paura".
RAGOZZA P.A., Un giorno di agosto, ANPI Premosello Chiovenda 2a ed. 2004
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