Istituto Piero Fornara
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Letture di confine

I “Giovedì letterari in biblioteca”, nati nel 2001 a cura del Centro Novarese di studi letterari su progetto di Roberto Cicala, sono diventati l’appuntamento tradizionale di Novara con i libri in programma tutto l’anno a palazzo Vochieri sede della Biblioteca Civica Negroni, in corso Cavallotti 6. Si tratta dell’iniziativa che dura da più tempo nel Piemonte Orientale per la promozione della lettura con presentazione, discussione e reading di novità editoriali, spesso con un legame al territorio o a un tema particolare, che caratterizza ogni mese. Sono stati ospiti della rassegna Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Luis Sepulveda, Claudio Magris, Antonio Ferrara, Anna Lavatelli e tanti altri, in collaborazione con le maggiori case editrici italiane.

Gli appuntamenti di ottobre 2024 saranno dedicati al tema dell’esodo istriano-giuliano-dalmata per proporre diversi punti di riflessione su un argomento complesso, a volte spinoso, ma che merita di essere conosciuto e affrontato in tutti i suoi aspetti. Per farlo ci siamo affidati a scrittori di riconosciuta fama, storici, ma ci siamo anche soffermati sull’aspetto locale della vicenda, tanto nella presentazione della straordinaria biografia di Giuliano Koten quanto nella serata dedicata alla ricostruzione storica dell’accoglienza novarese agli esuli.

Questo il programma

Giovedì 3 ottobre ore 18

Memoria di una famiglia istriana

SILVIA DAI PRA’ presenta Senza salutare nessuno.

Un ritorno in Istria (Laterza), in dialogo con Elena Mastretta.

Silvia Dai Pra’è nata nel 1977 a Pontremoli (MS), è cresciuta a Massa e ora vive a Roma. Laureata in Lettere, ha conseguito un dottorato di ricerca su Elsa Morante. Insegna in una scuola serale e si occupa di istruzione per vari giornali e riviste. Nel 2007 ha pubblicato il romanzo La bambina felice (Gremese).

L’Istria è un luogo meraviglioso per passarci le vacanze. Piccoli paesi tranquilli, case da affittare, spesso con una piscina appena costruita. E il mare vicino, sempre visibile anche dai colli. Ma Silvia a Santa Domenica di Albona non è andata per la spiaggia a due passi o per la rakija che tutti ti offrono. Ci è andata per scoprire la verità su un segreto che ha sempre gravato sulla sua famiglia: perché il bisnonno Romeo Martini, nato Martincich, è finito nella foiba di Vines? Perché la nonna, i suoi fratelli e sua madre se ne sono andati una mattina di novembre del 1943? Comincia così un’indagine durata due anni, tra archivi perlopiù andati distrutti, lettere strappate, vecchie fotografie, mail spedite a tutti gli angoli del mondo che raramente hanno avuto risposta. Il risultato è questo libro, coraggioso e al tempo stesso ironico e lieve, che, mentre prova a riportare alla luce le vicende e il destino di una famiglia, affronta il tema delle conseguenze, per generazioni, della violenza subita e delle sofferenze, delle amnesie e dei silenzi necessari per continuare a vivere.

Giovedì 10 ottobre ore 18

Storie di confine e di donne

ENRICO MILETTO presenta Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia (Editrice Morcelliana), in dialogo con Elena Mastretta.

Enrico Miletto è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, dove svolge anche attività didattica. Tra le sue pubblicazioni sul tema del confine orientale d’Italia: Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l’emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L’Istria, le foibe, l’esodo (FrancoAngeli, 2020). Ha curato con S. Tallia: Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).

Un’ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947, e un’esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin. Maria Pasquinelli e Maria Bernetic, figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico, pur non incrociando mai direttamente le loro strade, furono, metaforicamente, l’una avversaria dell’altra e mossero i loro passi nel medesimo spazio geografico, lungo la linea del confine orientale italiano. I loro percorsi biografici rappresentano una lente di ingrandimento attraverso la quale approfondire alcuni tasselli del composito mosaico dell’area Alto adriatica, da Trieste a Pola, passando per la Dalmazia e l’Istria, territori lungo i quali si snodò una parte importante delle loro esistenze. Uno sguardo declinato al femminile che, inserendosi nelle maglie del lungo Novecento, riesce a tratteggiare sequenze di storia e di storie, frammenti di vita pubblica e privata, segnati, nelle loro diverse sfumature, da valori e identità opposte, aspirazioni e ideali, perseveranza ed estreme convinzioni personali. Elementi che, trascinandosi dietro il loro carico di tensione, appaiono rivelatori del clima che in quegli anni bui e tormentati permeava la frontiera orientale d’Italia.

Giovedì 17 ottobre ore 16

Da esule ad atleta paralimpico

Libroforum a cura di Maria Adele Garavaglia su Giuliano Koten che visse tre volte, con l’autore Renato Ambiel e Mario Finotti.

Il libro, scritto da Renato Ambiel e con un’intervista di Carlorlo Casoli, è stato seguito da Mario Finotti per il progetto editoriale, le immagini, le ricerche e il coordinamento. Nella vita di Giuliano Koten sono state individuate tre fasi: la prima, si riferisce alla giovinezza: l’arrivo a Novara da esule, la vita prima alla Caserma Perrone e poi al Villaggio Dalmazia, l’inizio della vita lavorativa alla Falconi. La seconda fase inizia dopo un grave incidente sul lavoro che lo costringe su una carrozzina, a soli 24 anni. Dopo l’incidente inizia la sua seconda vita perché Giuliano dal fisico possente, sostenuto da un grande temperamento, primeggia in diverse discipline sportive. Per vent’anni gira il mondo per gareggiare ottenendo successi, a tutti i livelli. Fino a diventare un simbolo del mondo paralimpico. Conclusa l’attività agonistica, si fa apprezzare anche a livello dirigenziale come responsabile e capo delegazione alle olimpiadi. Ma la sua carica non si esaurisce certo nella pratica sportiva. Il suo grande altruismo e la generosità lo spingono, da sempre, ad aiutare gli altri. La terza vita di Giuliano Koten è proprio quella che corrisponde al suo impegno nel volontariato.

Giovedì 24 ottobre ore 18

Da Fianona al Sud America

“Sconfinamenti tra storia e letteratura”, a cura di Anna Cardano su Pepi l’americano, di Rossella Scherl (Rubbettino).

Napoletana di padre istriano, vive in Calabria, a Roccella Ionica. Ha pubblicato il romanzo Le ragioni di Nora (Laruffa Editore, 2010), Premio Selezione Narrativa Città di Siderno, e Racconti in tre tempi (Città del Sole Edizioni, 2014). Ha scritto, per il sito di Fimmina TV, i racconti brevi della rubrica “Fermo di penna”; da ottobre 2020, per il blog Apostrofi a Sud, firma “Peripazzie: epistolario matto”.

Nel racconto di una vita, il senso di un “legittimo contendere” che va avanti da anni. È la storia di Pepi, istriano di Fianona. L’infanzia difficile tra disagi e umiliazioni; il desiderio di riscatto; la serena quotidianità stravolta dall’armistizio dell’8 settembre del ’43; gli eventi storici che, minando ogni certezza, determinano, per amore dei figli, la scelta di lasciare la terra d’origine

Giovedì 31 ottobre ore 21

Biblioteca Civica di Briona, Via Solaroli, 13

L’esodo istriano nel Novarese

Una serata per l’approfondimento storico sull’impatto che ha avuto l’esodo sul nostro territorio, a cura di Antonio Leone dell’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” di Novara.

Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.