presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Giuliana Gadola Beltrami

   Nacque nel 1915 a Milano.
   Si sposò nel 1936 con Filippo Maria Beltrami da cui ebbe tre figli: Luca, Giovanna e Michele. Durante gli anni '30 i coniugi Beltrami ebbero frequentazioni di ambienti antifascisti soprattutto a Milano. Nell'autunno 1942, in seguito a un disastroso bombardamento su Milano, decisero di trasferire tutta la famiglia nella casa di Cireggio sul lago d'Orta.
   Dopo l'8 settembre 1943, i coniugi valutarono l'opportunità di rifugiarsi in Svizzera finché un gruppo di ragazzi del luogo e di soldati sbandati non offrì a Filippo il comando della nascente formazione partigiana. Giuliana seguì il marito nell'impresa anche durante le prime operazioni. Anche lei rimase ferita nello scontro a Buccione con gli uomini dei fratelli Alfredo e Antonio Di Dio, il 18 dicembre 1943.
   Strinse amicizia con Lino Ferrari e con molti altri appartenenti il primo gruppo di partigiani. Nei primi tempi fu coinvolta anche nella ricerca di finanziamenti per la formazione. Il marito la mandò spesso dagli industriali con questa convinzione: "Con te si vergogneranno magari di più a rifiutare".
   I figli furono nascosti nella zona di Varese a casa dei genitori di lei; l'antivigilia di natale del '43, con il precipitare della situazione, Giuliana lasciò il marito e la formazione. Successivamente si nascose in Val d'Aosta, nel Canavese, presso amici antifascisti.
   Il 1° febbraio 1944 il Capitano, tramite l'avvocato Mario Macchioni e una suora di Omegna, ordinò a Giuliana di espatriare in Svizzera con i bambini. Lei si trovava a casa di Piero Malvezzi, vicino Ivrea (Parella), quando seppe di Megolo e della morte del marito.
   Divenne un personaggio da leggenda e girarono voci sul fatto che avesse preso il comando della formazione dopo la morte del Capitano: "con una raffica di mitra la Signora ha ucciso sei tedeschi" sentì dire di sé, da alcuni viaggiatori in treno mentre leggevano un articolo de "La Stampa".
   Nei giorni della Liberazione sfilò a Milano con Bruno Rutto e la Divisione Alpina dedicata al marito.

"La signora Beltrami, che è sempre molto attiva nell'Anpi (sezione femminile) e scrive poesie - a suo tempo apprezzate da Montale - e libri: ne ha dedicato uno, già nel '46, al suo uomo, Il Capitano. Un libro che è un atto d'amore. "Filippo - scrive - non pensava molto a morire, gliene mancava il tempo ... Semmai peccava, non poteva essere che per eccesso. Credo che sia stata una delle poche persone che hanno traversato l'esistenza senza dire né fare né pensare mai una sola cosa meschina, una sola cosa volgare"¹".

   E' morta a Milano nel 2005.



1 Ettore Mo, Un eroe della Resistenza - Filippo Beltrami signore dei ribelli, Corriere della Sera, 24 febbraio 2002

Giuliana e Filippo Beltrami prima della guerra
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