"Marciar Marciar"
Era la canzone della formazione partigiana comandata da Filippo Maria Beltrami, ''il Capitano''. Venne poi adottata dalla Divisione alpina d'assalto ''Filippo Beltrami''.
Le parole furono scritte da
Antonio Di Dio, che prese lo spunto, sia per il testo sia per la melodia, da una preesistente canzone dei bersaglieri, peraltro cantata anche in altri corpi.
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigian passar
Un partigiano vorrei sposar
E sotto il Sole ardente
Col passo accellerato
Cammina il partigiano
Con lo zaino affardellato
Cammina il partigiano
Che stanco mai si sente
Cammina allegramente
Con gioia e con ardor
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigiano passar
Non c'e' tenente ne' capitano
Ne' colonnello ne' generale
Questa e' la marcia dell'ideal dell'ideal
Un partigiano vorrei sposar
"Un bel dì mi venne il fregolo"
Dopo l'abbandono della
Valle Strona alla fine di gennaio 1944 Beltrami giunse con poche decine di uomini all'Osteria del Ramo presso
Megolo. Qui compose questa scherzosa filastrocca che risente della difficile atmosfera di quei giorni.
Un bel dì, mi venne il fregolo
Di fermarmi in quel di Megolo!
Stanchi e sfottuti, all'osteria del Ramo
Ho detto ai miei compagni "Ci fermiamo"
Dopo sparato l'ultima cartuccia
Qui conoscemmo la Bella Mariuccia.
Ma a me conviene fare il guerriero
Più non scocciate con questo pensiero,
Alla malora i pluffer¹ e la rima
Me ne torno a dormire lassù in cima.
1 Pluffer: termine dialettale per indicare i tedeschi.