presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
[Quadro biografico]
- Breve biografia di Beltrami architetto
- I primi tempi
- Novembre-dicembre 1943 Da Omegna a Campello
- Gennaio-febbraio 1944 Dalla Valle Strona a Megolo
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Tra Cireggio e Milano

   Filippo Maria Beltrami nacque a Cireggio di Omegna (allora provincia di Novara, oggi Verbano Cusio Ossola) il 14 luglio 1908.
   Nel periodo liceale fece amicizia con due persone probabilmente fondamentali per la sua maturazione: Eugenio Colorni¹ e Piero Martinetti².
   Dal 1932, dopo la laurea in architettura, lavorò con successo a Milano come lo zio Luca, senatore del Regno, noto per il restauro del Castello Sforzesco. Nel 1936, dopo nemmeno tre mesi di fidanzamento, sposò Giuliana Gadola, da cui ebbe tre figli: Luca, Giovanna e Michele. Come sappiamo dalle parole della Signora Giuliana, i coniugi Beltrami condussero, nella Milano borghese degli anni Trenta, una "vita completamente normale", ma ricca di contatti con esponenti del "vecchio" mondo politico prefascista. Sono invece degli anni universitari le amicizie con personaggi antifascisti del futuro Partito d'Azione³.
   Nel complesso però i Beltrami portarono avanti una vita abbastanza "ritirata", soprattutto dopo la nascita dei figli, lasciando Milano solo per le vacanze a Cireggio. Si sa che Filippo Beltrami frequentasse e apprezzasse gli intellettuali e i liberali antifascisti, ma ne rimproverasse l'eccessiva teorizzazione, il fatto che vivessero praticamente in una torre d'avorio, giungendo a dichiarare alla moglie. "Questa gente parla, parla, ma ho paura che quando ci sarà da fare qualche cosa ci troveremo io e te".
   Non avendo alcuna predisposizione, il servizio militare, svolto come artigliere a cavallo a Lucca e Piacenza, fu per lui periodo di particolare sofferenza, tanto che all'atto del richiamo, durante la guerra, cercò in ogni modo di rimanere di stanza a Milano. Nella città lombarda, colpita duramente dai bombardamenti angloamericani, la vista continua delle sofferenze della popolazione, lo convinse della necessità dell'impegno personale e della catastrofe imminente. E' di quel periodo anche il rapporto con Filippo Sacchi(4) al "Corriere della Sera".
   La moglie, che nel frattempo Filippo aveva trasferito con i bambini a Cireggio per maggiore sicurezza, venne a trovarlo in occasione di uno dei più terribili bombardamenti che Milano subì in quel periodo.
   Durante i quaranta giorni del periodo badogliano Filippo fu promosso a capitano del 27° Artiglieria di Baggio (MI). Qui lo colse la notizia dell'armistizio l'8 settembre del 1943: fu uno dei pochi che riuscì a fuggire dalla caserma prima che le truppe tedesche circondassero l'edificio.
   Il 12 settembre 1943 raggiunse Cireggio dove, nel clima di incertezza e di paura seguente all'occupazione nazista, maturò le successive scelte di resistenza.




1 Eugenio Colorni: Mantova 1909 - Roma 1944; filosofo socialista, fu tra i fondatori del Movimento Federalista Europeo.

2 Martinetti Piero: 1872 - 1943; filosofo d'indirizzo neokantiano.

3 Partito d'Azione: partito nato nel 1942 dalla fusione dei movimenti Giustizia e Libertà e Liberalsocialista; si sciolse in seguito alla sconfitta elettorale del 1946.

4 Filippo Sacchi: per breve tempo direttore del quotidiano milanese nel periodo badogliano.
Filippo e Giuliana
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