Azioni partigiane in Val Cannobina
La Val Cannobina, per la sua posizione a ridosso del confine svizzero, fino al rastrellamento di giugno non vede grosse azioni militari delle formazioni partigiane. Questo perché la valle viene utilizzata dai partigiani come un corridoio che deve rimanere tranquillo per permettere il passaggio di perseguitati politici e razziali, militari alleati fuggiti dai campi di prigionia, ufficiali e soldati italiani che rifiutano l'arruolamento coatto nell'esercito della RSI. Di questo si occupa la "Cesare Battisti", collegata ad un'apposita organizzazione clandestina dipendente dal CLN di Milano.
L'8 giugno un reparto fascista cattura a Ponte Spoccia un gruppo di perseguitati politici guidati da un partigiano e diretti in Svizzera. La notte un reparto della "Cesare Battisti", guidato da "Arca", tenta per due volte l'attacco del presidio di Cavaglio dove vengono tenuti i prigionieri. L'arrivo di rinforzi tedeschi da Cannobio costringe i partigiani a desistere dall'attacco (un soldato tedesco viene ucciso).
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