presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
- Presentazione - Il Sentiero Chiovini
- Il Verbano nella primavera 1944
- Maggio - giugno 1944
- Il rastrellamento: cronaca di dieci giorni
- Il sale della terra
- Fondotoce: 20 giugno 1943
- Fondotoce: l'eccidio
- Baveno
- 17-27 giugno: dieci giorni di sangue
- Un bilancio del rastrellamento in Val Grande
- 1944-45
- Il Sentiero Chiovini
- Apparati
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Il sale della terra

   "Dopo il 18 giugno sono pressoché cessati i combattimenti ed è cominciata la fase della caccia all'uomo e della sua soppressione, isolato o a gruppi. In parecchi casi le esecuzioni non hanno avuto testimoni all'infuori degli uccisori; immaginiamo ugualmente come siano trascorsi gli ultimi istanti della vita dei nostri compagni fucilati. Perché li conoscevamo, perché ciò che è avvenuto in quei giorni nel Verbano è avvenuto in ogni parte d'Europa in cui gli uomini si sono ribellati al fascismo, perché accade sempre laddove i popoli combattono per la loro libertà. Alcuni hanno affrontato la morte inebetiti dallo sfinimento o dalle torture e quasi non si sono accorti del trapasso; chi, in attesa della scarica, s'è raccolto a capo chino nell'ultimo saluto al mondo; chi aveva il terrore negli occhi e non voleva morire; chi ha gridato il suo evviva all'Italia, a ciò in cui credeva o l'invettiva agli uccisori."; (da N. Chiovini I giorni della semina).
   Per dieci giorni le truppe tedesche comandate dal tenente colonnello Ludwig Buch, comandante del "SS-Polizeiregiment 15", seminano il terrore nel Verbano e in Ossola: fucilazioni di partigiani e civili, incendi e saccheggi, deportazioni nei campi di concentramento in Germania. Il numero dei prigionieri fucilati dopo la fine dei combattimenti in Val Grande ammonta a 130-140 persone (le fonti discordano nei dettagli, ma concordano nel numero complessivo). Sono loro "Il sale della terra" (l'espressione è di Nino Chiovini), di una terra che due mesi dopo darà vita alla luminosa esperienza di libertà della Repubblica dell'Ossola.

Manifesto di chiamata alle armi
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