La mattina del 12 giugno 1944 tedeschi e fascisti tornano all'assalto di Ponte Casletto. Con le autoblindo riescono a penetrare nella galleria.
Il ponte sulla rotabile viene fatto saltare, cosė come quello sulla mulattiera da Cossogno, mentre la passerella in ferro viene piegata e ostruita da un pilone piegato.
Per tutta la mattina il fuoco su entrambi i versanti della valle č intenso. Dopo aver attraversato la galleria, i tedeschi eliminano i partigiani rimasti tagliati fuori (due si arrendono e verranno fucilati la sera stessa dietro il cimitero di Rovegro).
Verso mezzogiorno la situazione peggiora e i partigiani devono ritirarsi sempre pių in alto, lungo i tornanti per Cicogna, mentre i tedeschi, appendendosi alle ringhiere, al secondo tentativo riescono ad attraversare la passerella in ferro divelta. Nel frattempo salta il ponte sulla mulattiera proveniente da Cossogno. Protetti dal fuoco di sbarramento, le pattuglie tedesche salgono verso Cicogna, mentre i partigiani si sganciano dirigendosi verso il Monte Todum, sul versante opposto della valle del San Bernardino (un partigiano catturato viene gettato vivo dal ponte a sfracellarsi sulle rocce del torrente).
Le case di Cicogna sono scoperchiate dal tiro dei mortai e dalle mitragliatrici che sparano da Corte Buč, occupato da un reparto tedesco salito da Mergozzo, mentre a Ponte Velina i partigiani del capitano "Mario" resistono impedendo l'attraversamento della valle.