Fondotoce: l'eccidio
Nel tardo pomeriggio il grosso dei prigionieri viene fatto uscire e preso in consegna dai militari tedeschi e italiani. Liguori e altri sono invece trattenuti e in serata trasferiti alle scuole femminili, usate come carcere. Nello loro cella, la notte tra il 20 e il 21, entra anche un partigiano riconosciuto il giorno primo a Villa Coramora. Si tratto di Frank Hellis che racconta a Liguori di essere stato prima trasportato con gli altri a Fondotoce per essere fucilato, ma poi inspiegabilmente riportato a Verbania con altri due partigiani.
Nei pressi del canale che congiunge il lago di Mergozzo con il Lago Maggiore non muoiono tutti e quarantatre i fucilati. Carlo Suzzi riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente dei posto, si mette in salvo. Tornerà poi nel "Valdossola" con il nome di battaglia di "Quarantatre". La fucilazíone dei partigiani vuol forse essere uno vendetta per gli oltre quaranta fascisti dei presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, dai partigiani guidati da Mario Muneghina il 30 maggio.
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