17-27 giugno: dieci giorni di sangue
17 giugno 1944
Ad Aurano (Valle Intrasca) otto partigiani della "Cesare Battisti" vengono fucilati e sepolti nella fossa che sono stati costretti a scavare.
A Ponte Casletto vengono fucilati con una scarica alle spalle due partigiani del "Valdossola": Luigi Abbiati e il "Panatée".
In Val Pogallo due partigiani, catturati all'alpe Aurà, vengono legati assieme e bruciati vivi su una catasta di legna.
18 giugno 1944
Alpe Pogallo. L'edificio degli ingegneri dell'impresa boschiva che ha operato per decenni nella valle, è stato trasformato nella sede del comando SS. Qui vengono fatti confluire dieci partigiani catturati sotto l'alpe Baldesaut e otto catturati sotto la Bocchetta di Campo. Viene ordinato loro di scavare una fossa lungo il terrapieno sotto l'edificio. Dopo aver firmato un verbale scritto in tedesco, ogni partigiano viene condotto sul margine della fossa, fatto spogliare e fucilato.
Dietro il cimitero di Falmenta vengono uccisi con un colpo alla nuca altri quattro partigiani.
19 giugno 1944
A Verbania, sulla base delle delazioni di informatori dei fascisti, da giorni continuano i rastrellamenti di avversari del fascismo che raggiungono il numero di 86. Vengono caricati su cinque autocarri e portati a Torino, prima tappa verso l'internamento in Germania.
A Intra si svolgono i funerali di quattro fascisti, ma si scoprirà che due cadaveri appartengono ai fucilati di Ponte Casletto.
20 giugno 1944
Eccidio di Fondotoce
21 giugno 1944
Strage di Baveno
23 giugno 1944
Dietro il cimitero di Finero vengono fucilati gli ultimi quindici partigiani catturati in Val Cannobina e Vigezzo. L'intervento del parroco di Finero ottiene di risparmiare un ragazzo di sedici anni, a cui i tedeschi avevano strappato le unghie delle mani e dei piedi nelle cantine dell'asilo di Malesco.
27 giugno 1944
A Beura, in un prato poco fuori il paese, vengono fucilati sette partigiani del "Valdossola", il gappista ventunene Otello Mapelli di Intra e Teresa Binda, la mamma del partigiano Gianni.
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