La liberazione di Cannobio
La mattina del 2 settembre 1944 i partigiani della "Piave" danno l'assalto a Cannobio. Contemporaneamente la "Valgrande Martire" tiene impegnato il presidio tedesco di Intra per tutta la giornata. In serata Cannobio č libera. Viene nominato un commissario civile e si aprono trattative con le autoritā elvetiche per il rifornimento di viveri. I 55 prigionieri tedeschi vengono inviati in Svizzera, in cambio della promessa di liberare 55 ostaggi cannobiesi catturati per rappresaglia nei giorni precedenti e inviati a Varese.
Nei giorni successivi viene liberata tutta la fascia rivierasca da Oggebbio al confine di Piaggio Valmara. Temendo un attacco nemico dalla Val Cannobina, il comando della "Piave" il pomeriggio del 5 settembre 1944 invia un reparto nell'alta valle che occupa Finero; il giorno successivo viene liberata la Val Vigezzo tra Druogno e il confine di Ponte Ribellasca. Sono i preparativi per la liberazione dell'Ossola.
Il 9 settembre 1944 un reggimento di paracadutisti della Folgore (oltre 2.000 uomini), appoggiati da truppe tedesche, riconquista Cannobio; una nuova linea di difesa partigiana verrā costituita a Ponte Falmenta in Val Cannobina: sarā uno dei confini meridionali della Repubblica dell'Ossola.
Bibliografia
MALAGUTI A. MANCARELLA P. PONTI C. SCIOMACHEN F., La scelta 1943 - 1945, Alberti, Verbania, 2001
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Ordine manoscritto di Arca per impedire la sbarco fascista dopo la liberazione di Cannobio. |
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Fine agosto 1944: le forche erette dai tedeschi sul lungolago di Cannobio. Non vennero usate nonostante i nazifascisti avessero preso in ostaggio trenta civili , minacciando di impiccarli, per ottenere la liberazione di alcuni militi fascisti prigionieri dai partigiani. Per evitare la rappresaglia, i partigiani della "Piave" occuparono e liberarono Cannobio il 4 settembre |
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