Domodossola, che nel settembre-ottobre 1944 fu la capitale della zona libera, poi assurta a notorietà internazionale come "Repubblica dell'Ossola", conserva diverse testimonianze del periodo. Al Croppo di Trontano fu trattata la resa dei nazifascisti alle forze partigiane, mentre entrando in Val Divedro si richiamano specie a Varzo le memorie del salvataggio del tunnel ferroviario del Sempione. Risalendo la Valle Vigezzo si incontrano Druogno, che ospitò un campo di detenzione per i fascisti, Malesco e la frazione di Finero, teatro di un eccidio di partigiani nel giugno 1944, e più oltre, lungo la strada della Cannobina, il luogo in cui caddero nell'ottobre 1944
Alfredo Di Dio, e
Attilio Moneta. Da citare poi i Bagni di Craveggia, dove dopo la caduta della "Repubblica dell'Ossola" un reparto nazifascista tentò di penetrare in territorio elvetico per catturare i partigiani in fuga. Nelle Valli Antigorio e Formazza si tocca Crodo - e di qui oltre lo spartiacque c'è l'alpe Cravariola, che ospitò la "Matteotti" di Viglio - e poi si raggiunge Goglio, teatro della strage della funivia condotta dalle SS-Polizei che rioccupavano l'Ossola. Toccata Premia si giunge a Formazza. Dove si combatté l'ultima battaglia di retroguardia dei partigiani che ripiegavano in Svizzera.