Domodossola, nel settembre-ottobre 1944 fu la capitale della zona libera, poi assurta a notorietà internazionale come "Repubblica dell'Ossola".
Sede della Giunta Provvisoria di Governo fu l'attuale Palazzo di Città, la cui aula consiliare è ora
Sala storica cioè luogo di memoria, dove sono esposti documenti e immagini del periodo storico resistenziale e conservato il Gonfalone cittadino decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Il cortile interno del Municipio ospita tre lapidi, due con le motivazioni delle Medaglie d'Oro al Valor Militare conferite alla Città per l'Ossola intera e al partigiano
Silvestro Curotti - a cui è dedicato lo stadio comunale - ed un'altra ricorda i "quaranta giorni di libertà".
Nella piazza di fronte a Palazzo di Città, dove sorgevano le carceri, un'altra lapide ricorda i fucilati del 26 agosto 1944.
Nella stazione internazionale una lapide ricorda l'aiuto che la Svizzera diede all'Ossola durante la lotta di liberazione, mentre nell'antistante piazza Matteotti sorge il monumento alla Resistenza ossolana.
Al cimitero riposano diversi caduti della Resistenza e al centro spicca una alta croce in memoria con scritto: "
per la giustizia insorsero, per la libertà caddero".
Al vecchio ingresso dell'Ospedale San Biagio, una lapide ricorda il contributo del personale sanitario alla lotta di Liberazione, mentre sono una quarantina le strade e piazze cittadine dedicate a partigiani, protagonisti, località ed episodi della Resistenza.
In piazza "Vittime dei lager nazi-fascisti", antistante la Comunità Montana Valle Ossola, sorge la fontana-monumento dedicata agli Ex Internati Militari e che reca i nomi degli ossolani deceduti nei lager tedeschi.