Una notte di inizio giugno giunge a Ponte Casletto, come preannunciato da Superti a Mario Muneghina, un
ufficiale della GNR mascherato dicendo di essere incaricato di predisporre i piani del rastrellamento e di volerli concordare con il movimento partigiano per favorire la Resistenza. Lo accoglie Mario Muneghina a cui viene comunicato che il rastrellamento inizierà il 18 giugno con 5000 uomini, appoggiati da artiglieria pesante e da 45 aerei. Aperte le carte topografiche, "Mario" consiglia di ammassare le truppe nazifasciste a Ponte Casletto e da lì penetrare in Val Grande, mentre un'altra colonna sarebbe entrata da Premosello attraverso la Colma per poi discendere verso Orfalecchio. L'ufficiale mascherato considera buono il piano per la difesa delle formazioni partigiane e torna da dove era venuto.
Benché scettico sulla qualità delle informazioni ricevute, "Mario" ordina ai guastatori guidati da "Franco" (Frank Hellis) di minare gli ingressi obbligati in Val Grande e soprattutto Ponte Casletto e la galleria. In realtà l'attacco avverrà con una settimana di anticipo e senza il massiccio appoggio aereo ipotizzato. Il piano formulato con l'ufficiale mascherato non si realizza.