presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
- Presentazione
- Lo svolgersi della Resistenza in Ossola dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945
- L'insurrezione di Villadossola
- I deportati dall'Ossola
- La Battaglia di Megolo
- Il Rastrellamento della Val Grande
- Il salvataggio del tunnel del Sempione
- Le principali formazioni della Resistenza ossolana
- I principali Protagonisti della Repubblica dell'Ossola
- Quadro generale della prima liberazione dell'Ossola
- Descrizione dei percorsi a Domodossola e Valli
- Descrizione dei percorsi sulla destra della Toce
- Descrizione dei percorsi sulla sinistra della Toce
- Apparati
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Deportazione

    Numerosi furono coloro che per aver preso parte alla Resistenza, oppure perché perseguitati razziali, o ancora semplicemente per essere stati catturati durante un rastrellamento, finirono deportati nei lager che il nazismo aveva creato in Germania e nei territori occupati.
   Tra i primi deportati vi furono alcuni dei membri della "banda Libertà", sorta a Domodossola dopo l'armistizio e qualche partecipante all'insurrezione di Villadossola dell'8/11/1943, seguirono durante il conflitto le deportazioni di antifascisti, partigiani e di giovani che sfuggivano ai bandi della RSI.
   A settembre era stata fatta scomparire a Mergozzo la famiglia ebrea dei Covo-Arditi, mentre a metà dicembre del 1943 furono catturati i sette componenti della famiglia ebrea Ravenna, tutti provenienti dalla città di Ferrara, dopo che le guardie di frontiera svizzere li avevano respinti al confine, mentre a fine mese analogo destino toccò ai cinque membri della famiglia Hasson, anch'essa israelita. Tutti furono prelevati dai tedeschi e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz dove morirono.
   A questi si aggiungono i circa 400 ossolani delle tre Forze Armate catturati dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e deportati come Internati Militari Italiani; di essi una sessantina non tornarono, dichiarati morti o dispersi.

La lapide della fontana monumento di Domodossola, a ricordo di internati e deportati
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