presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
- Presentazione - Il Sentiero Chiovini
- Il Verbano nella primavera 1944
- Le formazioni partigiane
- Il Valdossola
- La Giovane Italia
- La Cesare Battisti
- Il teatro operativo: la Val Grande
- Pastori e boscaioli
- Il nido d'aquila inaccessibile
- La città di Verbania
- Le forze d'occupazione
- Maggio - giugno 1944
- Il rastrellamento: cronaca di dieci giorni
- Il sale della terra
- 1944-45
- Il Sentiero Chiovini
- Apparati
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Il nido d'aquila inaccessibile

   La caratteristica della Val Grande è quella di essere una valle chiusa con un unico sbocco verso il Verbano costituito dalla lunga forra del torrente San Bernardino percorsa dalla rotabile che porta a Cicogna ed ha in Ponte Casletto il punto nevralgico: un luogo facilmente difendibile. Diversamente, solo bocchette alte e raggiungibili lungo impervi sentieri (e anch'esse facilmente difendibili) permettono l'accesso dopo ore di cammino. Nella primavera 1944 Superti ha attestato il "Valdossola" in ogni ricovero possibile lungo la forra della Val Grande; Muneghina è attestato tra i corti di Velina e Buè a difesa dell'accesso meridionale, mentre esigui gruppi di partigiani proteggono ogni bocchetta lungo l'impervia catena dei Corni di Nibbio. Dopo i falliti attacchi fascisti dell'11 febbraio all'alpe Ompio e del 28 aprile sui Corni di Nibbio, nei comandi partigiani si consolida la convinzione dell'inespugnabilità della Val Grande ("il nido d'aquila inaccessibile"). Ad est e a sud del Monte Zeda e in Valle Intrasca, la "Cesare Battisti" e la "Giovane Italia" proteggono il fianco orientale.
   L'inaccessibilità della Val Grande ha però un'altra faccia della medaglia. Scrive Nino Chiovini: "Con lo spostamento in Val Grande il "Valdossola" si è allontanato dalle sue fonti di sussistenza ed ha ingigantito i suoi problemi in tal senso. Orfalecchio dista ben otto ore di marcia da Premosello e due ore più quindici chilometri di cattiva carrozzabile da Intra e da Pallanza: il "Valdossola" , allontanandosi dai centri abitati, ha necessariamente allentato i legami con la popolazione, il cui aiuto è essenziale per l'esistenza e lo sviluppo del movimento partigiano."; (da CHIOVINI N. I giorni della semina pp. 19-20).

Pogallo in Val Grande
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