presentazione
il sentiero Beltrami
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
- Presentazione
- Lo svolgersi della Resistenza in Ossola dall'8 settembre 1943 al 25 aprile 1945
- I principali Protagonisti della Repubblica dell'Ossola
- Quadro generale della prima liberazione dell'Ossola
- La Repubblica dell'Ossola
- La composizione della Giunta Provvisoria di Governo
- L'attività della Giunta Provvisoria di Governo
- I giornali pubblicati durante la Repubblica dell'Ossola
- La caduta della "Repubblica dell'Ossola"
- La motivazione della Medaglia d'Oro al VM per l'Ossola
- Descrizione dei percorsi a Domodossola e Valli
- Descrizione dei percorsi sulla destra della Toce
- Descrizione dei percorsi sulla sinistra della Toce
- Apparati
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
La caduta della Repubblica dell'Ossola

    L'operazione "Avanti" di rioccupazione della zona libera dell'Ossola, fu redatta dal colonnello Buck, comandante del 15° reggimento di Polizia-SS.
   Attaccarono 5000 uomini suddivisi su cinque gruppi, composti da SS Polizei e reparti italiani come la Guardia Nazionale Repubblicana, X Mas, Milizia "Venezia Giulia", paracadutisti dell'Aeronautica, SS italiane e altre unità.
   L'operazione prese il via il 9 ottobre, rendendo evidente la superiorità di uomini e mezzi dell'attaccante, a cui fu opposta dai partigiani una strenua difesa in battaglie come quella di Migiandone, durata sino al 13, mentre il giorno prima erano caduti a Finero il comandante della "Valtoce" Alfredo Di Dio e della "Guardia Nazionale" colonnello Attilio Moneta.
   Domodossola fu rioccupata dai nazifascisti nel tardo pomeriggio del 14 ottobre, la resistenza partigiana proseguì ancora sui tornanti della Formazza. Le formazioni "Valdossola" e "Valtoce", insieme con la Giunta Provvisoria di Governo - salvo Gisella Floreanini che con i garibaldini si portò in Val Sesia - espatriarono in Svizzera. Nella vicina Confederazione, che già aveva accolto 2000 bambini dell'Ossola, trovò rifugio anche un terzo circa della popolazione ossolana.

Partigiani e civili al Passo San Giacomo espatriano in Svizzera dopo la caduta della zona libera
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