L'operazione "Avanti" di rioccupazione della zona libera dell'Ossola, fu redatta dal colonnello Buck, comandante del 15° reggimento di Polizia-SS.
Attaccarono 5000 uomini suddivisi su cinque gruppi, composti da SS Polizei e reparti italiani come la Guardia Nazionale Repubblicana, X Mas, Milizia "Venezia Giulia", paracadutisti dell'Aeronautica, SS italiane e altre unità.
L'operazione prese il via il 9 ottobre, rendendo evidente la superiorità di uomini e mezzi dell'attaccante, a cui fu opposta dai partigiani una strenua difesa in battaglie come quella di Migiandone, durata sino al 13, mentre il giorno prima erano caduti a Finero il comandante della "Valtoce"
Alfredo Di Dio e della "Guardia Nazionale" colonnello
Attilio Moneta.
Domodossola fu rioccupata dai nazifascisti nel tardo pomeriggio del 14 ottobre, la resistenza partigiana proseguì ancora sui tornanti della Formazza. Le formazioni "Valdossola" e "Valtoce", insieme con la Giunta Provvisoria di Governo - salvo
Gisella Floreanini che con i garibaldini si portò in Val Sesia - espatriarono in Svizzera. Nella vicina Confederazione, che già aveva accolto
2000 bambini dell'Ossola, trovò rifugio anche un terzo circa della popolazione ossolana.