Il Comitato di Liberazione Nazionale
Il CLN a Verbania nasce il 13 settembre 1943 quando, nella casa dell'avv. Francesco Giglio di Pallanza, si incontrano i democristiani Natale Menotti e Iginio Fabbri, i comunisti Mario Catena ed Ettore Maffioli di Mergozzo, i socialisti Vincenzo Andreani e Giovanni Bossi. Lo stesso giorno arrivano a Verbania i primi reparti tedeschi di occupazione. Se in una prima fase il CLN verbanese, che ha solidi contatti con la "Cesare Battisti", svolge un prevalente ruolo assistenziale e attraverso esso intesse relazioni e recupera forze organizzando l'assistenza e l'espatrio di militari alleati e perseguitati politi e razziali, nel febbraio 1944 avviene la svolta verso un più preciso impegno nella resistenza armata. Su questo influiscono il crescere delle azioni partigiane nel Verbano e il fallito attacco fascista al "Valdossola" attestato all'alpe Ompio. Viene organizzato un collegamento diretto con il CLNAI di Milano e viene ridefinita la sua composizione. L'avv. Albertini viene deportato a Mauthausen, mentre Menotti, ormai scoperto, deve trasferirsi a Milano. Si forma così un nuovo CLN che guiderà la Resistenza fino al 25 aprile. Per i democristiani vi sono Fabbri (presidente) e Grinevoro, per i comunisti Spanazzi, Comoli e Gambaretti, rimangono Andreani e Bossi per i socialisti, entra il dott. Tranquillini per il Partito d'Azione, il maggiore Rossi di Alessandria (liberale e monarchico).
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