Maria Peron
Maria Peron, partigiana disarmata per libera scelta, organizzò un centro di pronto soccorso mobile sui monti della Val Grande a supporto della formazione "Valdossola". Partecipò come infermiera della colonna di Mario Muneghina alla lunga marcia durante il rastrellamento del giugno 1944. A Pian dei Sali rimase con il gruppo che non riuscì a passare e rientrò miracolosamente in Val Grande raggiungendo Cicogna dopo due settimane di peregrinazioni sui monti, curando i partigiani feriti e nascondendosi in grotte e anfratti tra le rocce.
Maria Peron, nata da famiglia contadina a Borgorico di Sant'Eufemia in provincia di Padova nel 1915, dopo il diploma di infermiera, nel 1940 lavora nel reparto di chirurgia dell'Ospedale Maggiore di Niguarda a Milano. Opera nell'organizzazione clandestina interna all'ospedale che organizza l'espatrio di ebrei e prigionieri politici. Scoperta nell'aprile 1944, sceglie di andare in montagna e la notte del 5 maggio raggiunge il "Valdossola" a Orfalecchio.
Cattolica praticante, Maria Peron non sparò mai un colpo di fucile, ma fino all'aprile 1945 rimase accanto ai partigiani organizzando il pronto soccorso, addestrando improvvisati infermieri e, a volte, operando direttamente grazie alle sue esperienze in chirurgia. Il suo servizio fu rivolto non solo ai partigiani, ma anche alle popolazioni montane dei villaggi attorno alla Val Grande. Nel 2001 la popolazione di Rovegro le ha intitolato la nuova scuola elementare.
CHIOVINI N., Val Grande partigiana e dintorni. 4 storie di protagonisti. Maria Peron, Dionigi Superti, Alfonso Comazzi, Gianni Cella, Margaroli, Verbania, 1980
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