La Brigata nacque in seguito ad un incidente tra la formazione del "Capitano" Filippo Beltrami e quella guidata dai fratelli
Antonio ed
Alfredo Di Dio insieme a pochi compagni rifugiatisi in
Valle Strona dopo l'8 settembre 1943.
Il 4 dicembre a Borgomanero un'autocolonna comandata da Beltrami per il prelevamento di viveri fu fermata da un'auto tedesca. Nello scontro a fuoco rimasero uccisi i due militari nazisti, mentre il Capitano riuscì a impossessarsi dell'auto con le insegne della Wehrmacht.
A causa di quelle insegne, il 18 dicembre, a Buccione, avvenne un incidente coi fratelli Di Dio: furono scambiati per nemici e colpiti. Vennero feriti Beltrami con la
moglie e morì il partigiano Franco Rossari, uno dei "ragazzi" di
Quarna¹. Tra il 20 e il 22 dicembre Beltrami fu costretto convalescente all'albergo di Quarna, dove ricevette alcuni esponenti politici. Dopo quell'incidente si decise di aumentare i contatti e i collegamenti con le altre formazioni partigiane. Così, nei giorni precedenti il Natale 1943, l'intera formazione si trasferì a Campello Monti dove avvenne la fusione tra la formazione di Beltrami, la "Quarna", e quella dei fratelli Di Dio, la "Massiola", nella "Brigata Patrioti Valstrona".
Il comando della Brigata fu assunto da Beltrami, mentre ad Alfredo Di Dio furono affidate le competenze militari e le funzioni di reclutamento. Antonio, il più giovane, era ufficiale d'ordinanza. Uno dei comandanti di distaccamento della neonata formazione fu
Enrico Massara, fuggito a Quarna subito dopo l'8 settembre dalla caserma di Casale Monferrato.
Il nuovo raggruppamento operò nel Cusio e nelle valli limitrofe fino alla battaglia di
Megolo del 13 febbraio 1944.
A gennaio, la formazione si trasferì in Val d'Ossola e Alfredo, inviato in missione a Milano, fu arrestato e tradotto nel carcere di Novara. Qui apprese dai genitori della morte del fratello Antonio e del comandante Beltrami avvenuta il 13 febbraio nella battaglia di Megolo. Rilasciato il 6 marzo, Alfredo riprese la sua attività in Val Strona e con Enrico Massara e altri diede successivamente vita ad una nuova formazione nell'Ossola, il gruppo "Patrioti Ossola", divenuto in seguito divisione "
Valtoce".
1 Il funerale si svolse a Omegna con ampia partecipazione popolare il 2 gennaio 1944, come segnalato da un notiziario della GNR.