L'abitato di Quarna si compone di due frazioni: Quarna di Sopra e Quarna di Sotto. Una strada le unisce con
Cireggio e
Omegna, mentre una mulattiera scende verso Nonio lungo la strada che porta in Valsesia. Diversi sentieri permettono le comunicazioni con le vallate circostanti, come la
Valle Strona e la Valsesia.
Per via della posizione dominante il lago d'Orta e a pochi chilometri da Omegna, Quarna divenne la prima naturale base dal
"Capitano" Filippo Maria Beltrami e dai suoi uomini dopo l'8 settembre 1943. Da questa località provenivano anche alcuni dei ragazzi che costituirono il primo nucleo della formazione partigiana.
Sulle montagne circostanti, diversi alpeggi permisero di alloggiare la formazione durante l'autunno e l'inverno del 1943. Già il 20 settembre, l'alpe Frera divenne la sede del primo nucleo agli ordini di Beltrami, il cosiddetto gruppo "Quarna".
Durante la notte del 28 ottobre 1943, un plotone della milizia fascista di Gravellona Toce sferrò un attacco alla postazione partigiana. L'azione fascista fallì, ma da quella notte le due abitazioni, in cui erano alloggiati i partigiani, furono piantonate da squadre del gruppo per il timore di nuovi attacchi e soprattutto prese corpo l'idea di spostarsi in una zona più sicura.
Il mese di permanenza a Quarna fu utilizzato prevalentemente per organizzare il gruppo e recuperare gli armamenti. Ormai forte di quarantacinque uomini, la formazione si spostò dall'alpe Frera all'
alpe Camasca, in una situazione relativamente più sicura. Il 18 dicembre, a Buccione, avvenne un incidente con la formazione dei fratelli Antonio e Alfredo Di Dio, stanziata a Massiola: l'auto su cui viaggiava il Capitano fu scambiata per tedesca e colpita; vennero feriti Beltrami con la moglie e morì il partigiano Franco Rossari. Beltrami, accompagnato da
Giuliana, fu costretto a tornare a Quarna, ospite in un albergo, per quattro giorni. Durante tale periodo ricevette la visita di diversi esponenti dell'antifascismo e della Resistenza e anche di alcuni emissari del fascismo novarese. All'epoca, infatti, era in atto uno scontro interno delle diverse componenti fasciste della Repubblica sociale italiana e l'ala moderata contattò il "Capitano" per discutere dell'eventualità di creare una zona neutrale nel Cusio al fine di legittimare agli occhi della gente la neonata Repubblica.
Per tutta risposta, nei giorni successivi, tra il 23 e il 25 dicembre 1943, fu creata la "
Brigata Patrioti Valstrona", costituita da due compagnie, la "Quarna" e la "Massiola". Nonostante l'incidente del Buccione, il gruppo di Beltrami si fuse infatti con quello dei fratelli Antonio e Alfredo Di Dio, intensificando la lotta.