All'alba del 14 giugno Superti raggiunge il grande corte di Pogallo dopo una marcia notturna dal corte di Velina. Qui viene informato degli eventi. Invia i fratelli Vigorelli all'alpe Busarasca
con l'ordine per Muneghina di scendere con gli uomini a Pogallo per poi rientrare in Val Grande attraverso la Bocchetta di Campo.
Superti, come tutti i comandanti partigiani, sottovaluta la portata del rastrellamento e il numero di tedeschi e fascisti impegnati. Vuole inoltre rientrare in Val Grande per due motivi: la mancanza di viveri (mentre a Orfalecchio č occultata una cospicua scorta) e l'attesa di un aviolancio e una missione militare alleata prevista dopo il giorno 15 giugno. Muneghina d'altro canto č convinto che la Val Grande sia diventata una trappola da cui fuggire e che presto lo sarebbe diventata la Val Pogallo. Del resto una pattuglia inviata nel vallone di Finero, sul versante cannobino, conferma l'assenza di truppe nemiche.
Muneghina rifiuta l'ordine e in questo avviene la sostanziale divisione del "Valdossola" in due distinte formazioni: due colonne di partigiani che cercheranno di sfuggire alla morsa del rastrellamento nemico.