Portaiola
Il giorno dopo andiamo su a Portaiola e vediamo un gruppo di tedeschi e di fascisti scendere con la mitraglia bene in vista. Hanno giocato un trucco per farsi vedere dai partigiani che abbandonavano l'alpe. Subito altri tedeschi sono risaliti nel bosco. Però è capitato che l'alpigiano di Premosello che caricava Portaíola era andato per caso a guardare dalla scarpata che dall'alpe scende al fiume. Mi ha poi detto che era la prima volta che andava a guardare, in tutti gli anni che caricava. t stata una fortuna perché ha visto i partigiani che venivano su. C'era nebbia che andava e veniva, a búrlatun. C'è stato lo scontro.
A Portaiola i tedeschi hanno preso l'attendente di Superti che aveva lo zaino con il berretto e la giubba del maggiore e anche 80.000 lire. Un tedesco ha detto: "Un maggiore ridotto a fare questa vita da bandito!". Per loro erano tutti banditi. Invece qui da noi i banditi c'erano davvero ma nei secoli passati. I vecchi hanno sempre detto che i briganti erano a Corpantì e in Oca.
Sempre a Portaiola hanno preso anche un carabiniere che era scappato da Arona coi partigiani. Era sulla corona e ha sparato tre o quattro colpi. Due tedeschi sono partiti come cani da caccia, altro che piedi piatti. L'hanno portato giù. Così, a mano a mano che andavamo avanti i prigionieri aumentavano. Saltavano fuori di qua e di là.
Scappare non potevamo perché avevano in mano i nostri documenti e avrebbero fatto delle rappresaglie contro le nostre famiglie. Altrimenti non mi avrebbero più preso, pratico com'ero della Valgranda. Non eravamo molto carichi: coperte, viveri e munizioni. Di nastri di mitragliatrici ne avevano un camion ma li portavano loro a tracolla. Quello che mangiava il capitano tedesco mangiavamo anche noi. Stesso trattamento, stesse scatolette di sardine.
1 tedeschi non ci hanno mai maltrattati. I fascisti invece dicevano: "Senza questi testoni (e alludevano ai tedeschi) la passereste brutta". Credo che loro ci avrebbero fatti fuori tre volte al giorno!
A Portaiola non abbiamo dormito ma siamo andati in una tirata sola fino a Malesco. 1 prigionieri (una ventina) non li abbiamo più visti. Abbiamo dormito nelle scuole. A Fondotoce li hanno uccisi quando noi eravamo già a casa.
Arrivati a Rovegro ci hanno ridato i documenti. Poi tutti a casa con l'ordine, impartito da un altro capitano tedesco che parlava l'italiano, di star chiusi. Nessuno mise fuori il naso. Il mattino dopo non c'era più nessuno. Nella notte i tedeschi se n'erano andati tutti. Il rastrellamento era finito davvero.
Paolo Bariatti
Testimonianza in VALSESIA T. Valgrande ultimo paradiso Alberti, Verbania, 1985
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