Altre "Repubbliche partigiane"
L'esperienza vissuta in Ossola nel settembre-ottobre 1944 non è stata durante la Resistenza l'unico esempio di zona libera o "repubblica partigiana" sul territorio dell'Italia allora occupata. L'estate del 1944 è anche la stagione delle repubbliche partigiane. Non si tratta più di zone liberate in mano ai partigiani dove i tedeschi non osano entrare, mettendo ai confini cartelli ammonitori: "Bandengebiet", territorio delle bande. Si tratta di zone dove l'amministrazione torna nelle mani dei civili. Longo parla di quindici piccole repubbliche (solo nel Cuneese se ne possono contare cinque, nelle valli Varaita, Maira, Grana, Stura, Gesso), ma le più grandi e quelle dove l'esperimento dura più a lungo sono quelle dell'Alto Monferrato, della Valdossola, della Carnia e, al di sotto del Po, nell'Appennino modenese, la repubblica di Montefiorino... L'esperimento di vita democratica che si compie nella Valdossola è aperto e vivace. L'amministrazione è avveduta; si prepara un sistema fiscale moderno ed efficiente; si stabiliscono contatti politici e commerciali con la Svizzera... Dall'agosto al settembre i partigiani riescono a liberare anche la Carnia e l'Alto Monferrato. Il 26 settembre si installa ad Ampezzo la giunta della Carnia, mentre l'Alto Monferrato si dà un suo governo solo ai primi di novembre... Con la caduta dell'Alto Monferrato (la repubblica che esplicitamente nel fondare la sua "Giunta popolare di governo provvisorio" affermava con grande realismo e forza d'animo di richiamarsi alle esperienze di Montefiorino e Domodossola, già tornate nelle mani dei nazifascisti, e di non nascondersi le difficoltà e i rischi da affrontare) la grande stagione delle "repubbliche" è finita.
Giuntella V. E., "La lotta di un popolo", in "La Resistenza italiana", Mondadori 1975.
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