Villadossola 8 novembre 1943
Verso le ore 11 dell'8 novembre i nostri responsabili ci armarono e ci disposero in vari gruppi. Eravamo 40/42 e fummo divisi in gruppi con diversi obiettivi da perseguire simultaneamente.
Dovevamo infatti:
- occupare la caserma dei Carabinieri
- occupare la caserma della guardia di Finanza
- fermare i due stabilimenti della P.M. Ceretti, uno con portineria in piazza Bagnolini e uno in Piazza Stazione.
- fermare lo stabilimento SISMA
- fermare lo stabilimento Montecatini
- bloccare la Stazione ferroviaria. Io fui tra quelli che andarono alla P.M. Ceretti, in piazza stazione e alla stazione ferroviaria.
Verso le ore 11 del mattino, inizio la calata, e appena passato mezzogiorno, gli obiettivi fissati erano stati conquistati.
Quando i partigiani raggiunsero gli stabilimenti, tutti gli operai uscirono e gran parte di loro si uni a quelli che erano scesi dalla montagna. Si distribuirono altre armi sequestrate nell'azione, cosi che il primo gruppo divenne molto numeroso.
L'euforia di quelle prime 3 o 4 ore era grande, anche perché si era convinti che la nostra azione non sarebbe stata isolata, ma che in tutta l'alta Italia si sarebbero sollevati (cosa che purtroppo non avvenne).
Nella prima ora di battaglia (se cosi si può dire) vi furono alcune vittime, l'ing. Gianoglio (noto fascista) presso lo stabilimento SISMA, e un altro noto fascista di nome Scodeggio presso lo stabilimento della Montecatini.
Del nostro gruppo rimase ferito Redimisto Fabbri che in seguito venne catturato presso I'ospedale San Biagio e fucilato a Pallanzeno.
Testimonianza di Giuseppe Rossi (Pino) in
SQUIZZI C., 8/11/43, La Pagina Villadossola 1989
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