Un partigiano del "Valdossola"
Nel dicembre del '43 entro nelle bande organizzate da Dionigi Superti formazioni che col tempo diventeranno la divisione "Valdossola".
I partigiani di Superti sono dislocati sugli alpeggi sopra Premosello, ma arrivano in tutta la Valgrande, a sud fino agli abitati di Rovegro e Cicogna.
Con l'afflusso di numerosi giovani dalle città, soprattutto da Milano, studenti, operai, contadini, la "Valdossola", che nel maggio '44 contava già 400 partigiani, soltanto per metà armati ed equipaggiati, dovette affrontare,tra il 12 e il 30 giugno '44, il feroce e sanguinario rastrellamento operato da massicce forze nazifasciste.
Dopo quella tragedia, la divisione fu ricostruita dallo stesso Superti. A me preme, oggi, sottolineare alcuni aspetti della guerriglia dell'Ossola. Il primo è che i risultati finali ottenuti sono dovuti ai rapporti con la popolazione In tutte le zone e in tutti i paesi delle valli; dalla gente i partigiani hanno ricevuto aiuto morale e materiale, profuso con una generosità commovente, a volte pagando anche con la vita la loro collaborazione.
Un altro alto contributo è stato dato dai sacerdoti di Premosello e di Colloro, e non solo da questi.
Testimonianza di Giuseppe Cavigioli (Peppino) in
ANIASI A. (A CURA DI), Ne valeva la pena, FIAP/M&B Publishing Milano 1997
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