Nacque a Laveno sul Lago Maggiore¹ nel giugno del 1920. Conseguì il diploma di abilitazione magistrale. Nel 1942 divenne sottotenente di fanteria e combattè in zona di operazioni nei Balcani; ferito, fu dichiarato invalido di guerra.
Dopo l'8 settembre 1943, Aristide Marchetti scelse la strada della Resistenza, diventando uno dei più arditi partigiani di
Alfredo Di Dio "Marco". Unito il gruppo Di Dio con quello di Beltrami nella "
Brigata Patrioti Valstrona", Marchetti prese il nome di battaglia di "Aris" e seguì tutte le vicissitudini della formazione: dall'abbandono di
Campello Monti e della
Valle Strona, fino alla traversata invernale per raggiungere l'Ossola.
Scampato al disastro di
Megolo, continuò a combattere nel nuovo raggruppamento creato e guidato da Alfredo Di Dio. Come ufficiale e commissario politico della "VValtoce", oltre all'esperienza della Repubblica dell'Ossola, partecipò a numerose azioni divenendo, fra le giovani guide della formazione, una delle più brillanti e stimate dai partigiani.
Dopo la Liberazione, Aristide Marchetti divenne dirigente d'azienda, in società commerciali a Milano e a Varese; poi amministratore della Cariplo e dell'Ortomercato e della Società esercizi aeroportuali (SEA) di Milano.
Amico di Enrico Mattei, militante nella Democrazia Cristiana, a Milano e a Roma, Marchetti fondò e diresse varie riviste. Dal 1951 al 1956, fu sindaco di Laveno Mombello e dal 1956 al 1962 presidente dell'Amministrazione provinciale di Varese.
Sempre per la Democrazia Cristiana, Aristide Marchetti è stato deputato nella V e VI legislatura, dal 1968 al 1976; senatore nella VII e VIII legislatura, dal 1976 al 1983.
Nel 1947 pubblicò il libro Il Ribelle, parte memoria diretta e parte romanzata delle sue esperienze partigiane.
Il senatore Marchetti è morto il 9 dicembre 1995 a Laveno Mombello.
1 Dal 1927 comune di Laveno Mombello, dopo la fusione con Mombello e Cerro Lago Maggiore.