presentazione
il sentiero Beltrami
- Presentazione - Il Sentiero Beltrami
- Dall'antifascismo alla Resistenza Filippo Maria Beltrami il "signore dei ribelli"
- La nascita delle prime formazioni partigiane nel Verbano Cusio Ossola
- Luoghi, protagonisti, azioni della Brigata Patrioti Valstrona da Quarna a Megolo
[Luoghi]
- Cireggio
- Omegna
- Quarna
- Alpe Camasca
- Vallestrona
- Campello Monti
- Artò e Ameno
- Megolo
- Strage di Meina
- Insurrezione di Villadossola
[Protagonisti]
- Albino Calletti
- Carletto Leonardi
- Cesare Bettini
- Coppo Giuseppe
- Di Dio Alfredo
- Di Dio Antonio
- Dionigi Superti
- Enrico Massara
- Gaspare Pajetta
- Gianni Citterio
- Giuliana Gadola Beltrami
- Li Gobbi Alberto
- Li Gobbi Aldo
- Macchioni Mario
- Marchetti Aristide
- Monsignor Leone Ossola
- Rutto Bruno
- Vermicelli Gino
- Bertram Dyson: gli inglesi con Beltrami
- Weiller
- Schunnach
- Vincenzo Moscatelli
- Varie
- Apparati
il sentiero Chiovini
la repubblica partigiana dell'Ossola
apparati
crediti redazionali
Istituto storico della resistenza e della società contemporanea Pietro Fornara
la memoria delle alpi
Dionigi Superti

   Nacque a Napoli nel 1899 o nel 1902 (la data è incerta). Durante la prima guerra mondiale sembra sia stato volontario negli alpini e poi nell'aeronautica insieme a Francesco Baracca¹.
   Nel 1919 si iscrisse al Partito Repubblicano; nel 1920 fu Legionario Fiumano e nel 1925 Ardito del Popolo, a Milano. Durante il fascismo subì due carcerazioni e il confino a Eboli, forse per motivi finanziari. Negli anni che precedettero l'inizio della Resistenza era direttore dei lavori di disboscamento nell'alta Val Grande per conto dell'IBAI (Industria Boschiva Alta Italia). Furono proprio i boscaioli dell'IBAI, sotto la sua guida, a dare vita, dopo l'8 settembre 1943, sopra Premosello, nella zona di Colloro-Madonna del Lut, a un primo nucleo resistenziale.
   Al gruppo originario, nei primi giorni di ottobre, si unirono altri uomini guidati da Renato Cucchi, provenienti dalla Lombardia e incontratisi a Pontemaglio. È proprio il gruppetto di Cucchi che andò in appoggio, nella prima decade di novembre, agli insorti di Villadossola, mentre Superti attaccò il presidio di Premosello per alleggerire la pressione nazifascista sulla città insorta.
   Successivamente, fondendosi con un gruppo proveniente dalla bassa Valle Antigorio, guidato da Mario Muneghina, fu costituita la formazione "Valdossola", di cui Superti divenne il comandante. La formazione crebbe fino a contare 300 uomini. Nei primi giorni di febbraio, nella loro base presso l'Alpe Ompio, si fermò anche un reparto della Formazione "Brigata Patrioti Valstrona", comandato da Bruno Rutto.
   Fu in contatto con gli Alleati (attraverso i consolati americano e inglese di Lugano) per ottenere aiuti in armi e viveri mediante lanci aerei, soprattutto con D. Pryee Jones, responsabile dell'OSS (Office of Stategic Services).
   Superti consolidò i rapporti con le nuove formazioni "Valtoce" di Alfredo Di Dio e la "Divisione Alpina d'assalto Filippo Maria Beltrami" guidata da Bruno Rutto. Una parte della formazione, guidata da Mario Muneghina costituì invece la "Valgrande Martire", inserita poi tra le unità garibaldine.
   Per sua volontà, la formazione "Valdossola" si trasferì in Val Grande, considerata difficilmente espugnabile. Il comando fu posto a Orfalecchio, mentre altri distaccamenti erano presenti lungo tutta la valle. Nel giugno 1944 un terribile rstrellamento, che costò la vita ad oltre 250 tra partigiani e civili, investì e praticamente distrusse la formazione. Sopravvissuto, ricostituì la divisione "Valdossola" partecipando da protagonista alla liberazione dell'Ossola (sue furono le trattative con i tedeschi per la resa e suo il manifesto con cui venne istituita la Giunta provvisoria di Governo), nonché alla difesa della Repubblica partigiana (10 settembre-23 ottobre 1944). In seguito all'offensiva nazifascista, fu obbligato a sconfinare in Svizzera dove fu internato e rientrò in Italia soltanto alla vigilia dell'insurrezione finale nell'aprile del 1945.
   Dopo la Liberazione si iscrisse al Partito Socialista Italiano, lavorò ancora all'IBAI per trasferirsi successivamente in Spagna.
   E' morto a Madrid il 24 ottobre 1968. Molti anni più tardi, grazie all'iniziativa dei suoi partigiani, i suoi resti furono traslati in Italia.



1 Molti dati biografici sono contrastanti: Cfr. Nino Chiovini "Ricordo di Dionigi Superti", in Resistenza Unita, ottobre 1988.

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